In Piemonte si possono trovare attività economiche assai diverse una accanto all’altra.
La campagna è sottoposta a colture differenti (granoturco, grano ed altri cereali, piante da frutto) o lasciata a pascolo per l’allevamento degli animali (bovini e ovini) da carne o da latte, che d’estate salgono agli alpeggi. Una volta era diffuso l’allevamento dei bachi da seta.
Caratteristico del Vercellese e del Novarese è il riso.
I vini piemontesi (barolo, barbera, barbaresco, moscato, dolcetto, nebiolo, grignolino, bonarda…) sono tra i migliori del mondo. Unitamente alla cucina, ricca e varia, si è sviluppato il turismo enogastronomico del Monferrato e delle Langhe (pensiamo soltanto al tartufo d’Alba e di Asti).
La proprietà della terra è più che altro del contadino che la lavora. È assente la grossa proprietà privata a coltura estensiva, come il latifondo dell’Italia meridionale.
È presente sia la piccola che la grande industria, da quella a conduzione familiare alle multinazionali. L’industria si è insediata alle pendici delle montagne per sfruttare la forza idrica: metallurgia nel Canavese, tessile a Biella.
Intorno a Torino si sono sviluppate grosse industrie tessili, chimiche e metalmeccaniche (perlopiù legate al settore automobilistico), ma in tutto il Piemonte l’industria è diffusa capillarmente.
Le telecomunicazioni e l’industria informatica italiane, nonostante i ricorrenti periodi di crisi, sono nate in Piemonte.