Da leggere prima: La Regione volta definitivamente le spalle al piemontese a scuola
Cos’è ARBUT?
È il progetto ideato da Gioventura Piemontèisa che propone la conoscenza della lingua e della cultura piemontese nelle scuole.
ARBUT si basa sull’esperienza dei Paesi che hanno saputo valorizzare l’unicità e l’importanza dei loro idiomi specifici. Progetti simili ad ARBUT sono attivi in Bretagna, in Catalogna, in Svizzera, in Provenza, in Scozia, in Friuli-Venezia Giulia, in Sardegna...
ARBUT, realizzato a partire dall’anno scolastico 1999/2000 e presieduto da Camillo Brero, coinvolge oggi un grande numero di classi scolastiche in tutto il Piemonte. Il Piemontese non è soltanto un modo per comunicare ma lo specchio di tutta una cultura che, se vissuta con dignità e coscienza, è in grado di dialogare sullo stesso piano con tutte le altre.
Perchè conoscere il Piemontese?
Le lingue sono determinanti per caratterizzare l’ambiente dove sono parlate, che non è costituito soltanto da elementi naturali. Una lingua, ancor più se minoritaria, ha un assoluto valore ecologico e necessita di protezione e promozione adeguate.
Il piemontese è una lingua autonoma, proprio come l’italiano, il francese e l’inglese. È una lingua molto antica che riflette l’esperienza collettiva di una Comunità.
Incoraggiando gli allievi delle scuole a parlare una lingua meno diffusa, i loro genitori hanno la possibilità unica di tramandare la cultura che hanno ricevuto in eredità e di offrire ai bambini e ai ragazzi la conoscenza di un mondo nuovo, il mondo in cui vivono. Piemontese, quindi, non come pretesto per escludere ma quale occasione di reale integrazione e di proficuo arricchimento personale.
Il recente studio dell’IRES (2007) attesta la lingua piemontese come patrimonio di 3.140.000 persone (il 77% della popolazione della regione). Il piemontese è quindi la seconda lingua minoritaria d’Europa come numero di parlanti. Ad un tale patrimonio culturale spettano quindi spazi adeguati alla sua importanza, fino ad oggi negati.
Quando imparare il Piemontese?
- Il prima possibile! Numerosi studi evidenziano che i bambini molto piccoli (primo anno della scuola materna) imparano una seconda lingua con la stessa facilità della prima. Al contempo «l’apprendimento della seconda lingua facilita l’apprendimento della terza».
Uno degli obiettivi di ARBUT è valorizzare questa capacità, avvicinando i bambini a una lingua viva sul territorio, che costituisce un ponte per l’apprendimento delle lingue straniere.
Gioventura Piemontèisa ha studiato per tale scopo una collana di testi didattici moderni ed efficaci, che vengono dati gratuitamente in dotazione a tutti i giovani allievi.
Piemontese o Inglese?
Piemontese e inglese (o francese, tedesco, ecc.). L’uno non esclude gli altri.
Le lingue straniere sono utili nel mondo dell’economia, dell’informatica, della comunicazione, del lavoro. Conoscerle è un requisito importante per chi lavora e per chi viaggia. Ma anche il più assiduo viaggiatore porta una parte di sé nella valigia che lo accompagna in luoghi lontani.
Il piemontese è una parte di noi: una lingua, una cultura, un modo di essere. Conoscerlo significa conoscere e far conoscere una parte fondamentale di noi.
Chi può insegnare il Piemontese?
Gli insegnanti iscritti all’Albo Ufficiale dei Docenti di Lingua Piemontese, al quale si accede in seguito a esame.
A questo proposito Gioventura Piemontèisa organizza da tempo specifici corsi di formazione in tutto il Piemonte.
ARBUT, tramite il proprio Comitato Scientifico, elabora i programmi e si occupa dello studio dei materiali didattici - originali e all’avanguardia - distribuiti gratuitamente ad ogni allievo. Gioventura
Piemontèisa segue le classi tutto l’anno, offrendo il supporto logistico e organizzativo della Segreteria e il supporto didattico del Comitato Scientifico.
Siamo gli unici a voler dare un futuro alla lingua locale?
In Europa sono almeno cento le lingue autoctone: oltre 50 milioni di cittadini dell’Unione fanno quotidianamente uso di una lingua che non è quella ufficiale del Paese in cui vivono.
L’Europa è quindi un mosaico di popoli, di lingue, di culture, di costumi e di sfumature diversi, tutti ugualmente importanti e con la stessa dignità.
In Europa, accanto alle lingue più diffuse (inglese, francese, tedesco, russo...) si parlano le lingue “meno diffuse” (dette anche regionali o minoritarie), come il bretone, il catalano, il friulano, lo scozzese, il sardo, il piemontese...
ARBUT si basa sull’esperienza dei Paesi che hanno già saputo valorizzare l’unicità e l’importanza delle proprie lingue naturali: progetti simili sono infatti attivi in parecchie regioni di tutto il Continente.
Come sono organizzati i corsi?
ARBUT propone - in linea di massima - due ore facoltative di intervento settimanale per classe, preferibilmente in orario curriculare. Le lezioni sono impostate adottando un sistema didattico-ludico particolarmente avanzato e apprezzato dagli allievi. Le lezioni hanno lo scopo non soltanto di insegnare la lingua ma di far percepire suoni e importanza di un’espressione linguistica che è inscindibile dalla cultura propria del territorio in cui vivono.
Come aderire al programma ARBUT?
È semplice.
Basta contattare Gioventura Piemontèisa, mandando una e-mail a giovpiem@yahoo.it o scaricare il modulo e inviarlo opportunamente compilato.
ATTENZIONE: A PARTIRE DALL'ANNO SCOLASTICO 2011/2012 LA REGIONE PIEMONTE NON SOSTIENE PIÙ L'INSEGNAMENTO DELLA LINGUA PIEMONTESE A SCUOLA.
IL PROGETTO PROSEGUE GRAZIE ALL'AZIONE VOLONTARIA DEGLI INSEGNANTI E AGLI AMICI CHE LO SOSTENGONO CON LA LORO ISCRIZIONE A GIOVENTURA PIEMONTÈISA.
I LIBRI DI TESTO VENGONO COMUNQUE DISTRIBUITI GRATUITAMENTE A TUTTI GLI ALUNNI COINVOLTI NEL PROGETTO.
AIUTATECI A NON LASCIAR MORIRE QUESTA INIZIATIVA UNICA.
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