Buongiorno, oggi ho avuto modo di conoscervi grazie alle splendide lezioni di piemontese date a mio figlio Mattia presso la scuola Norberto Rosa di Avigliana.
Oggi avrebbe dovuto essere con noi anche il mio papà, in qualita di nonno e cultore della lingua piemontese.
Ma purtroppo stamattina ci ha lasciati.
Parlo di RENZO GALLO, cabarettista piemontese conosciutissimo e apprezzatissimo.
La cosa che ricordo in modo vivido sono i volti delle tante persone che ha fatto ridere. Il mio papà verra salutato da tutti quelli che vorranno giovedì 31 maggio alle ore 15, presso la chiesa Santa Maria Nuova di Avigliana, in via Einaudi. Ciao papà!
Simona Gallo, 29.5.2012
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Ciao Renzo Gallo, Cantore e Cantastorie del Piemonte!
Se ne è andato ad 84 anni, un artista che ha fatto della “Torino dei quartieri”, un simbolo di vita vissuta ironicamente descrivendo autentici personaggi della “Barriera”
L’ultimo saluto a Renzo Gallo è avvenuto nella chiesa di Santa Maria Nuova a Avigliana tra i laghi e le montagne, dopo una vita trascorsa nel capoluogo piemontese.
Un eclettico e bizzarro cabarettista, umorista e musicista (suonava strumenti stranissimi) del nostro territorio. Un uomo d’altri tempi, dalla ricca personalità contraddistinta da incredibile eleganza. Mai una volgarità per intrattenere il pubblico.
Per queste doti venne conteso dal panorama televisivo locale sin dai mitici anni ‘60. I suoi programmi ed esibizioni venivano, costantemente, premiati da alti indici di ascolto. Il forte senso della realtà ha accompagnato i suoi pezzi musicali e comici, accessibili alla gente.
Facevano rivivere un pezzo di Piemonte e un angolo della loro gioventù “in bianco e nero”. La barriera di Milano, Porta Palazzo, il Valentino e molti altri luoghi di Torino, trovarono spazio nel cuore e nella voce di questo garbato artista.
Amante della festa, del buon vino, della vita, Renzo Gallo ha trascorso momenti memorabili con leggende del nostro tempo come Rascel, Claudio Villa, Corrado Mantoni. Un pezzo di storia della risata torinese, dunque il nostro “baffone” fonda nel 1969 il “Minicabaret” di Corso Unione Sovietica. Un luogo di autentica comicità ai livelli di Monsù Travet … anni di indimenticabile attività artistica nelle sale da ballo piemontesi.
La dialettica di Gallo, ricca di retorica e artificio linguistico, accompagnato da improvvisi dialoghi con il pubblico, è paragonabile all’arte dei “canzonieri” di Francia. Nato a Settimo Torinese ottantaquattro anni fà, città industriale e aperta alle sfide del tempo. Uno dei primi centri ad accogliere i meridionali negli anni ’60, e gli africani negli anni ’90.
Una città all’avanguardia dove Gallo ha saputo apprendere la laboriosità, la creatività e l’umiltà. Forse la generazione del cabarettista veniva ritenuta superata e lontana da questa nuova Torino, troppo diversa dalle narrazioni di questo cantore. Una delusione per molti, vedersi archiviare la sua arte, molto di più di un singolo numero, come dimostra il libro: “Racconti del Gallo”, Graphot Editrice.
Un’opera sottotitolata “quando la sera andavamo al minicabaret”, che racchiude una esplosione di esistenza vissuta al massimo tra vita personale curiosi aneddoti- e carriera artistica. – incontri e collaborazioni con i grandi del varietà nazionale.
Caro Maestro Gallo rivolgo un ultimo pensiero: “ peccato non sia vissuto in altre regioni, come la Lombardia, perché sarebbe balzato nelle prime pagine della cultura. Invece nella nobile ed austera Torino, per molti anni silenziosa nei confronti della sua creatività, oggi piange l’addio non solo dell’artista ma dell’uomo”.
Arrivederci Gallo, canzoniere del Piemont.
Stefano Piovano (da AtNews)