Carta d'identità anche in ladino: a quando in Piemontese?

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“La carta d’identità trilingue, con la versione ladina, è un importante riconoscimento della minoranza, con un documento valido a livello nazionale e internazionale”: così l’assessore provinciale alla cultura ladina Florian Mussner commenta il via libera della Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano riferendosi al documento personale trilingue per i comuni delle valli Badia e Gardena.
L’approvazione della Giunta dà via libera alla norma di attuazione e al decreto legge del 4 aprile 2006 che riconoscono ai Comuni ladini la possibilità di stampare la carta di identità trilingue, con la dizione in ladino accanto a quella in italiano e in tedesco. Sulla base di una ricerca scientifica condotta dall’Istituto culturale ladino Micurà de Rü si è individuata una forma linguistica comune che potesse identificarsi sia con la val Badia che con la Gardena.

È quanto ha ottenuto il 7 luglio il Presidente Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano Luis Durnwalder: il Consiglio dei ministri ha infatti approvato la norma che rientra nella tutela della popolazione di lingua ladina in SudTirolo e ha esteso la carta d’identità trilingue anche agli abitanti di Oltretorrente, Bulla e Roncadizza, le tre frazioni ladine del Comune di Castelrotto. La norma interessa circa mille cittadini.

E pensare che i ladini, a differenza dei piemontesi, non hanno manco la koiné e sono soltanto mille – non oltre tre milioni… Ma hanno, in più, una cosa importante: la fierezza e la determinazione.Un bell’esempio per i Piemontesi, che si vedono sempre più negare i propri diritti linguistici. Che prevedono anche il vedere impiegata la propria lingua sui documenti. A partire dalla carta di identità.

 

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