Il pellegrinaggio benedettino del 10 luglio, apre un orizzonte culturale e religioso di ampio, che richiama la lingua provenzale e l’arte a cavallo tra Piemonte e Provenza
«Cari amici, oggi vi facciamo uno strano invito o almeno un invito diverso. Vogliamo avervi tutti con noi in Coumboscuro domenica 10 luglio – lou des de la Madaleno – per pregare insieme in provenzale e per incontrare un artista valdostano. Per noi la Vallée d’Aoste è terra amica, i valdostani sono nostri stretti fratelli di lingua e per questi motivi in Coumboscuro siamo lieti di ospitare la mostra di Giovanni Thoux. Inoltre , e proprio in occasione del Roumiage verrà inaugurata la nuova opera di Tino Aime – Pastre de Luno – che l’artista vuole donare a noi di Coumboscuro. E proprio oggi quando la Chiesa ufficiale condanna i piccoli popoli che vogliono esprimere la fede in Cristo e nella Madonna nella loro lingua ancestrale , Coumboscuro rinnova la sfida portata avanti da ben 45 anni con il Roumiage de la Vierge Adoulourado dove si prega con fede e sentimento in lingua provenzale».
“Ami, nosti parlà soun tòuti dous rouman / poudén nous dire fraire e nous toucà la man: / toun Po, la miéu Durenço, / na tòuti dous d’un soulét mound, / von abeurà l’un lou Piemoun / e l’autro la Prouvenço”
Accento e ritmo incisivo nei versi di Mistral. Soprattutto ritmo di unione in un solo orizzonte che abbraccia le terre transalpine e cisalpine, dal Po all’oltralpe, tra Durance, Rodano, Crau, Camargue, fino al mare!
Lungo i secoli fu appunto questo soffio di magia a guidare da noi, in Coumboscuro, i monaci benedettini dal lontano Puy-en-Velay. Il primo segnale del loro arrivo fu un monaco solitario, penetrato nella valle secoli fa, negli anni intorno al mille! Valicando il ciglio tra Coumboscuro e la vicina Stura, i nostri montanari scopriranno una luce, un il riverbero di un fuoco, che fumava inattesa contro una rupe.
Ed appunto nel segno di quella luce oggi ancora, a distanza di molto tempo, villaggi e valli alpine colgono un appuntamento di regolare scadenza annua e di aperto respiro personale: il Roumiage a la Vierge Adoulourado. È l’incontro intimo e avvolgente, che cade regolarmente la seconda domenica di luglio alle tre del pomeriggio.
S. Messa provenzale, pellegrinaggio, preghiera e canti in lingua provenzale su per la valle, pittoresca e attraente, luogo assai frequentato dalla gente della piana e della montagna. Sì, quella luce dai riflessi raccolti: gli uomini se ne sentono toccati, ma saranno soprattutto le donne a cogliervi il segno del solitario monaco benedettino! Tonaca nera, capelli lunghi, piedi chiusi in due forme legnose, occhi lucidi… Ma quella figura alla gente dirà nulla più che due parole latine “Lux et caelum”, certo: la luce porta al cielo e il cielo ti dà luce!
Il cielo e la luce si incrociano, sono due sorgenti di respiro. Ma quel monaco lassù, non era che un preavviso, di giorno in giorno toccava le capanne rustiche della Comba, se ne arrivava con quell’alone di luce sulle braccia, bussava alle grange e il suo grido era fedelmente “Lux et caelum”. Da allora, appunto, la Coumboscuro smarrì il nome antico di “valle scura” e sarà “valle della luce”, a gloria della sua Santa e dei Benedettini, che via via da allora giunsero da Santiago traversando il sud-Francia dai Pirenei alle nostre montagne.
La santa della luce
Lungo i tempi essi rimarranno fedeli al loro itinerario. Grazie a loro la Coumboscuro e il suo Couvent (il Convento) vedranno rifiorire pascoli e borgate e campi, le veglie serali saranno ritrovo di vita, di lavoro, di esperienza, di ricordi: nelle confidenze a fine giornata trovava spazio la lettura sulla Bibbia in famiglia e, non meno, il lavoro della terra, la cura del bestiame, i ricordi lasciati dai réires, dagli antenati, fuggiti oltralpe in cerca di lavoro.
Sì, quel “lux et caelum”: il cielo è figlio della luce! Ed appunto Lucia, la Santa della luce, che i monaci de lou Couvent via via troveranno sul loro sentiero. Lucia, la sua innocenza piena di luce là, in fondo alla Coumboscuro, essi non potranno ignorarla!
Giù per il Couvent rustico, giù per i pascoli e conche e cresti della Coumboscuro quei frati tracceranno il cammino che, di stagione in stagione, ritrova il suo percorso: ed è l’itinerario che ancor oggi richiama fedelmente tanta gente per il Roumiage a la Vierge Adoulourado
Roumiage a la Vierge Adoulourado
Vi vengono amici da paesi e campagne verso Cuneo e Torino, né manca gente d’oltrefrontiera. Qui S. Messa in provenzale, processione, commento ai Misteri, canti alla Vergine e cammino su per la montagna. Tutto si snoda in lingua provenzale: vi cogli lessico e risonanze mistraliane e ti godi la bellezza del paesaggio alpino su per la valle.
PROGRAMMA
ore 15,00 Santa Messa cantata, in provenzale alpino
ore 15,30 Pellegrinaggio sulla montagna. I commenti di Mistero presso le cappelle sulla montagna lungo il percorso processionale saranno affidati a religiosi e laici, che parleranno nel patois provenzale della propria valle: Don Spirito Comba (Valle Grana), Clara Trocello (Valle Stura), Jean-Luc Domenge (Castellane -Haute Provence), Jusep Durbano (Frise – Valle Grana), Padre Gabriele, Pope ortodosso, Monastero S. Basilio (Valle Po)
ore 17,00 A fine del percorso del “Roumiage” di luglio, due impotanti momenti d’arte:
– Scoprimento dell’affresco “Pastre de luno” di Tino Aime
– apertura della rassegna d’arte Joà de noutra tera – giochi tradizionali delle Alpi nei bassorilievi policromi di Giovanni Thoux
ore 17,30 Festo se l’iero – gastronomia e musica tradizionale
Coumboscuro Centre Prouvençal – Sancto Lucio de Coumboscuro – Monterosso Grana, 12020 Cuneo
tel / fax: 0171.987.07 – email: info@coumboscuro.org