Italiani brava gente. Gente che, soprattutto, ha capito (a differenza dei piemontesi) il potere della lingua, che ha sempre cercato di imporre in tutti i modi (anche “con metodi persuasivi”) fino al giorno d’oggi, quando oltre tre milioni di piemontesi si vedono negati i più elementari diritti linguistici. Se potessero, siamo certi che gli italiani ricorrerebbero sempre volentieri ai “metodi persuasivi”: in mancanza di tale fortunata possibilità bisogna però che si accontentino di un’eutanasia dolce del popolo piemontese, bandendone la lingua e negandone addirittura l’esistenza in quanto tale, ridicolizzandola e relegandola in un passato sempre più remoto, togliendole parlanti e, quindi, negandole qualsiasi futuro e possibilità di sopravvivenza.
Ora come settant’anni fa, la politica italiana verso i piemontesi è sempre la medesima.