EVA – L'acqua del Monviso "strega" la Pepsi

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Il colosso delle bevande sigla un accordo di partnership con la Fonti alta valle Po per commerciare la minerale “Eva” in Europa. (di Stefano Parola)

LA PEPSI ha deciso di “bersi” un bel sorso di acqua Eva. La multinazionale americana voleva sbarcare nel ricco mercato italiano della minerale. E per farlo ha scelto di stringere una partnership con la Fonti alta valle Po, l’azienda che da meno di un anno a questa parte, a Paesana, nel Cuneese, imbottiglia e vende le acque che sgorgano dal Monviso. Grazie all’accordo commerciale con la Pepsico, la seconda azienda alimentare del mondo per fatturato, le bottiglie di minerale “made in Paesana” finiranno sugli scaffali di buona parte del continente, mantenendo quel nome che nel dialetto locale (sic!) significa “acqua”.

Un piccolo record per un’azienda che ha iniziato a imbottigliare e vendere l’acqua del Monviso appena l’estate scorsa. E il merito è dell’ad Paolo Nocera, grande tessitore dell’operazione anche grazie ai suoi trascorsi in Pepsi. Che adesso gongola: “Eravamo una start up, ora siamo diventati un’azienda leader nelle acque minerali. E lo abbiamo fatto con un prodotto che era e resta piemontese“.

L’intesa servirà all’azienda di Paesana per esportare un po’ ovunque, mentre la Pepsi, si legge in una nota diffusa da Pepsico Italia, “completerà un portfolio di prodotti che comprende tra gli altri le bibite gassate, i succhi di frutta, i tè freddi e le bevande isotoniche”.

Ora alla Fonti alta valle Po toccherà rimboccarsi le maniche: “Attualmente  –  racconta l’ad Nocera  –  realizziamo circa 36 mila bottiglie l’ora, ma contiamo di aumentare la produzione sfruttando le linee su più turni e facendo anche qualche assunzione stagionale”. In fondo nel piccolo stabilimento sono attrezzati per arrivare, se il mercato lo vorrà, fino a 60 mila bottiglie in vetro o in plastica, da mezzo litro o da un litro e mezzo.
Ma c’è anche altro. Perché una parte degli azionisti proviene dal fiorente settore della frutticoltura saluzzese. E l’idea è di collaborare con Pepsi per dedicarsi a qualcosa di più dell’acqua: “Vogliamo crescere  –  annuncia il timoniere della Fonti alta valle Po  –  anche nel comparto delle bevande e stringere una collaborazione globale su quel fronte”.

Da La Repubblica del 7.5.2011 – http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/05/07/news/l_acqua_del_monviso_strega_la_pepsi-15893778/

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