La Catalunya sta per prendersi l’Indipendenza. Noi a Turin (anzi, a “Torino”), dobbiamo accontentarci; sai, ci sono le leggi, i regolamenti, la costituzione più bella del mondo, i comuni indebitati, “e questo non si dice” “e quello non si fa”.
Noi abbiamo a che fare più prosaicamente con il lungo iter (così dicono i giornalisti) che ha accompagnato a Torino una vecchia proposta della Lega Nord, fatta propria dalla vecchia giunta Pd, ereditata dall’attuale giunta 5Stelle. Quattro anni… per dichiarare l’indipendenza? Per dire chiaro e forte che i Piemontesi sono stufi di mantenere mafie e parassiti a un miliardo di Euro al mese? Che ne hanno le scatole piene di avere dei trasporti pubblici che neanche in Nigeria? Ma noo! Per dedicare finalmente una via ai nostri grandi Gipo Farassino e Fred Buscaglione.
Si dirà: Fred è morto 57 anni fa, potevano anche svegliarsi prima… Ma voi non sapete: a Torino c’è benaltro. La città dello sport, la Torino che non sta mai ferma, il sottopasso Castellani che blocca Porta Palazzo, i parcheggi sotterranei degli amici degli amici, i supermercati, l’arte contemporanea, la ‘ndrangheta, i sei miliardi di debito per opere inutili…
Transeat: hanno finalmente dedicato due vie a Farassino e a Buscaglione, non facciamo i soliti barboton. E dove? Ovviamente nell’unico posto che mai è stato citato una sola volta nelle canzoni di Farassino e Buscaglione. I Murazzi, che ai loro tempi erano il ricovero delle barche del Po e che la non-cultura radical-chic dei finti torinesi ha promosso solo ieri a “simbolo della cultura”, dello spaccio, delle bottigliate in testa e della torinesissima “movida”.
Ecco che stiamo nuovamente facendo i mai-content, invece dovremmo essere abituati a ciò che passa il convento, anche se è rancido. Sapeste quanti problemi a Torino per cambiare il nome alle vie e alle piazze… Quelli, anche se dedicati a delinquenti sanguinari e massoni, ce li dovremo tenere fino al giorno del giudizio.
E allora facciamo attenzione al 28 Settembre 2017, quando i Murazzi vengono intitolati a… Giuseppe Farassino e Ferdinando Buscaglione! Ma chi erano costoro? Ah… l’anagrafe, la legalità, il regolamento… La domanda è retorica: non era logico dedicare le due strade direttamente a Gipo Farassino e a Fred Buscaglione, senza dovere domandare chiarimenti allo stato civile?
In fondo a Parigi c’è place Édith Piaf (non Édith Giovanna Gassion), place Mistinguett (non Jeanne-Florentine Bourgeois), place Josephine Baker (non Freda Joséphine Baker McDonald), place Dalida (non Iolanda Cristina Gigliotti)… Le strade lì le hanno intitolate senza problemi a Guillaume Apollinaire, non a Wilhelm Albert Włodzimierz Apollinaris de Wąż-Kostrowicki e a Anatole France, non a Jacques François-Anatole Thibault).
Ah, ma qui non siamo a Parigi: qui si rispettano le regole. Infatti a Torino troviamo via Sibilla Aleramo (Marta Felicina Faccio), via Beato Angelico (Guido di Pietro) piazza Francesco Borromini (Francesco Castelli) e addirittura corso Bramante (Donato di Angelo di Pascuccio). Lo sanno i lungimiranti amministratori di “Torino” che a Biella c’è viale Fred Buscaglione e che via Fred Buscaglione esiste già a Cagliari?
Perdonateci, Gipo e Fred: voi non ne avete alcuna colpa. Avete soltanto avuto la ventura di imbattervi nell’ottusità dei grigi burocrati dell’ente inutile “Comune di Torino” (emanazione diretta del ministero dell’interno che sta a Roma), ostaggi del politicamente corretto e della volontà assimilatrice di stampo italiota. Ai posteri la giustizia.