Oggi in Giunta abbiamo approvato una Delibera cui tengo molto e che da oggi dota il Comune di Torino di uno strumento molto importante sulla strada della parità tra donne e uomini. Queste Linee guida sono state redatte nella piena consapevolezza che questa pubblicazione può rappresentare un primo stimolo al riconoscimento e alla presa di consapevolezza di come ognuno/a di noi usa il linguaggio, per avviare un processo culturale più ampio che, ovviamente con l’impegno, l’abitudine e un atteggiamento collaborativo, porti all’utilizzo in maniera corretta del linguaggio amministrativo in base al genere.
La correttezza nell’uso del linguaggio non è solo un problema di forma, ma anche di sostanza, proprio perché il linguaggio è “forma-significante” che modella la cultura “sostanza-significato” e ne è, al contempo, il risultato stesso.
Assessore Marco Alessandro Giusta
Assessore, visto che almeno il 40% della popolazione di Torino è piemontese (dati IRES), poiché ci sentiamo discriminati pretendiamo una delibera per tradurre tutti gli atti del Comune in piemontese e una presenza della lingua nella toponomastica e nella’informazione comunale (come peraltro avviene in diverse regioni europee). Non bisogna fare discriminazioni, né tra i sessi né tantomeno tra i parlanti. Il diritto alla lingua è uno dei diritti umani fondamentali riconosciuto dall’ONU, dall’UNESCO e da numerosi trattati internazionali. Ci piacerebbe avere una risposta precisa al riguardo da parte Sua e della Giunta. Saluti.
Questa risposta verrà diffusa in rete.
Gioventura Piemontèisa, 13.9.2017