Ël beat Bastian Valfré, aroà piemontèis. Sotëscrive la publicassion ëd l'Epistolari.

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Segnaliamo a chi fosse interessato che restano pochi giorni per prenotare l’epistolario del beato Sebastiano Valfrè al prezzo speciale di 19 euro

Dopo cinque anni di lavoro e accurate ricerche presso archivi e biblioteche è ora in corso di pubblicazione, a cura di Daniele D’Alessandro

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L’epistolario del Beato Sebastiano Valfrè.
Scritti di un fedele dispensatore dei misteri di Dio

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Bastian Valfré da Verdunun volume di circa 600 pagine che documenta la vasta e straordinaria rete di relazioni di Sebastiano Valfrè (1629-1710), il primo padre filippino ad essere innalzato all’onore degli altari, dopo San Filippo Neri, nel 1834. Introduzione di Gustavo Mola di Nomaglio.

L’opera sarà disponibile per l’autunno 2017.

La sottoscrizione (entro il 10 settembre 2017) di L’epistolario del Beato Sebastiano Valfrè permette di acquistare l’opera alla cifra promozionale di € 19, con uno sconto di oltre 30% sul prezzo di copertina di € 30, e di essere inserito nella Tabula Gratulatoriache sarà pubblicata nelle pagine d’apertura dell’Epistolario.

Per aderire alla sottoscrizione, prendere contatto entro  il 10 settembre con: Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis Via Ottavio Revel, 15 – 10121 Torino / info@studipiemontesi.it

Valfrè fu un vero protagonista del suo tempo, cruciale sia per l’autonomia del Piemonte dalla Francia sia per la trasformazione della città di Torino in un’autentica capitale europea, con il raddoppio degli abitanti in pochi anni. Nato in una famiglia contadina di Verduno (CN), trascorse però tutta la vita a Torino presso la Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri, intrecciando un rapporto privilegiato con l’intera Corte Sabauda e principalmente con il duca Vittorio Amedeo II, di cui divenne confessore privato e fidato consigliere sulle materie ecclesiastiche. Il suo carteggio, per la maggior parte ancora inedito, si presenta particolarmente interessante per la grande eterogeneità dei quasi 200 corrispondenti accertati, senza differenze di censo, gerarchia, sesso. Il lavoro è così strutturato: i destinatari delle oltre 600 lettere reperite e integralmente trascritte, delle quali si è sempre indicato se già pubblicate o inedite, sono stati suddivisi in nove categorie (membri di Casa Savoia, cardinali e vescovi, confratelli oratoriani, donne laiche, famigliari di Valfrè, etc…) e per ogni personaggio storico è stata fornita una breve nota biografica. Le epistole sono state ordinate cronologicamente, ponendo invece per ultime quelle non datate. Nella conclusione sono stati messi in luce i risultati raggiunti, le problematiche emerse e sono stati inseriti due grafici che permettono di meglio visualizzare gli anni di maggior attività epistolare del beato, nonché le categorie di persone a cui scriveva di più. Infine un elenco di lettere della cui esistenza si è certi ma delle quali tuttavia non si conosce l’attuale collocazione, nella speranza che qualche lettore attento possa fornire utili informazioni per reperirle, contribuendo così a rendere ancora più completo questo lavoro di ricerca.

Giulia Pennaroli, Ca dë Studi Piemontèis

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