Un “referendum” (chiamiamolo così, anche se in “italia” è soltanto una pagliacciata consultiva) si è tenuto domenica scorsa 27 ottobre 2013 a Audalegh Grand (Odalengo Grande, Basso Monferrato) sulla fusione dei comuni. (*)
Su 401 degli aventi diritto al voto si sono presentati alle urne in due: lo 0,5%, probabilmente la percentuale di chi ha ancora paura che non andando a “votare” finirà in galera.
Ci domandiamo chi ha avuto il coraggio di firmare per convocare una consultazione per l’annullamento del proprio Comune. Chi firmerebbe per unire casa propria con quella del vicino? Un mistero.
Gli italiani vogliono distruggere definitivamente la nostra identità e trasformare i nostri Comuni (entità storiche la cui origine si perde nella notte dei tempi, ognuno con le proprie testimonianze viventi) in frazioni disabitate e spopolate, come già accaduto a Banengo, Salabue, Molo di Borbera, Col San Giovanni ► eccetera
Essendo l’italia un paese fondato sul furto e sulla corruzione possono trovare diecimila altri modi per risparmiare soldi da regalare alle banche. Prima cosa: l’abolizione delle prefetture.
Ma no, è soltanto una scusa. È la nostra identità che si vuole abbattere. Quando ci dedicideremo a tornare a pensare?
► Con il pretesto dei “tagli” proposta la sparizione di metà dei nostri Comuni, depositari della nostra identità
► L’Italia vuole eliminare i Comuni del Piemonte e cancellare la nostra storia
► Si aboliscano le prefetture in Piemonte
(*) Quesito referendario: “Volete che il Comune di Odalengo Grande sia unificato in un unico nuovo comune mediante fusione con i Comuni della “Unione dei Comuni della Valcerrina” (Cereseto, Cerrina, Gabiano, Mombello Monferrato, Moncestino, Ponzano Monferrato, Serralunga di Crea, Villamiroglio)?”
Aggiornamento 1.12.2013:
Referendum di Odalengo Grande, il flop si ripete: stavolta votano in tre
«Si è svolta domenica la seconda tornata del referendum consultivo di Odalengo Grande per l’adesione del paese all’adesione all’unione dei comuni della Valcerrina. E la seconda volta non è andata meglio della prima: hanno votato infatti appena tre aventi diritto che si aggiungono ai due che avevano votato a fine ottobre. Quindi, su 401 aventi diritto e quorum 201 i votanti sono stati in totale cinque, pari all’1.24%. Il risultato, per quello che può valere, è di quattro ‘sì’ e un ‘no’».
Fonte: Casale News