Gruliasch/Grugliasco: una discarica al posto della storica cascina Armano di Grosso. L'identità piemontese dimenticata.

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Montagne di spazzatura e degrado per la storica cascina dei conti Armano di Grosso, al confine tra Torino e Grugliasco. E, nonostante sia pericolante, forse è ancora abitata.

di Giorgio Enrico Cavallo – Torino Today 18 dicembre 2012

Era la cascina dei conti Armano di Grosso. Oggi è una discarica. Camminare vicino alla grandiosa cascina Armano di via Crea è come fare un inventario del ciarpame più vario: c’è davvero di tutto, da vecchi bidet a lavandini, da ruote per bici a montagne di cavi elettrici. Tutti gettati letteralmente ai rovi, tutti mescolati in una terribile immagine del degrado della nostra periferia.

La riqualificazione della cascina si fa attendere da anni. Nel frattempo è stata spesso patria di sbandati, di senza tetto disposti a rischiare anche la loro vita (l’edificio è seriamente pericolante) pur di avere qualcosa sopra la propria testa. E, solo l’anno scorso, 27 romeni sono stati denunciati per occupazione abusiva della vecchia cascina. Osservando attentamente i “sentieri” tracciati tra i rovi, poi, si nota che potrebbero essere usati di fresco; senza contare che le porte dell’edificio sono aperte, e che chiunque può entrare e uscire.

Un rudere che ha una storia importante: già presente nel Settecento e proprietà dei conti di Grosso, l’Armano era una delle principali cascine dell’agro torinese, uno dei principali edifici della borgata del Gerbido, negli anni in cui non era ancora tutt’uno con la città. Oggi quasi nessuno si ricorda del suo passato fiorente: anche il pannello illustrativo che ne spiega la storia è vandalizzato e illeggibile. E dentro la cascina, il degrado più totale. Oltre ad essere una discarica lungo via Crea e via Tirreno, lo è anche all’interno: nelle cantine e nella corte c’è di tutto: un immondezzaio che è un’immagine impietosa del degrado di questo luogo storico.

“La cascina andrebbe urgentemente valorizzata – commentano da Gioventura Piemontèisa, associazione che promuove la cultura del territorio – nella situazione attuale è solo un ricettacolo di rifiuti, e non dà una bella immagine della nostra città. Le cascine sono un luogo storico e peculiare del panorama torinese: lasciarle nel degrado vuol dire dimenticare parte della nostra identità”.

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