Finalmente Cavour (col cavé ‘d Cavour, come lo chiamava il grande Barba Tòni Baud-rìe) ha avuto una parte di ciò che si merita. A San-na/Santena, negli ultimi giorni dell’anno, un coraggioso patriota piemontese ha decorato (e migliorato) un murale dal quale il brutto muso del framassone ginevrino occhieggiava i passanti, inserendolo nella sacrosanta scritta “Piemont Indipendent”. Con bel deuit tutto piemontese l’eroe ha risparmiato l’«opera d’arte», limitandosi a scrivere in giallo l’aspirazione di tutto un popolo ai lati della stessa.
Lo riferisce La Stampa dello scorso 19 dicembre, secondo la quale a Santena le teste fini ora non hanno altro argomento di cui discutere. Hanno dimenticato tutto il resto, povertà, mafia, racket, un miliardo di Euro al mese regalato dai Piemontesi allo Stato italiano, informazione corrotta, invasione, discriminazione degli autoctoni… Ovviamente c’è lo spione che riferisce al giornalista di avere individuato il “vandalo”. Ora indagano i carabinieri (!). Oltre l’80% dei reati, nel bel paese inventato da quei loschi “padri della patria” tanto osannati dal Comune di Santena, resta impunito; per contro negli ultimi 24 anni sono finiti in galera ventiquattromila innocenti. Ma per un “reato” così grave, state certi che i carabinieri risponderanno almeno al telefono. In questo caso ci auguriamo una mobilitazione da parte dei Piemontesi per difendere la libertà di espressione, altrimenti negata su tutti i mezzi di informazione, di questo nostro eroico portavoce.
Robert Jean-Michel Novero