COMUNICÀ DËL CONSEJ REGIONAL DËL PIEMONT
Patrimonio linguistico piemontese
18 Ottobre 2016
All’unanimità dei votanti, nella seduta di martedì 18 ottobre, l’Assemblea regionale ha approvato il testo unificato delle proposte di legge n. 40 e n. 64 di modifica della legge regionale n. 11/09, Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte.
Il provvedimento – illustrato dalla relatrice di maggioranza del gruppo Pd e dai relatori di minoranza dei gruppi M5S e Lega Nord – si propone di superare e migliorare la legge precedente, il cui articolo 1, nel 2010, era stato dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale e di permettere alla Regione, nel rispetto della Costituzione e dello Statuto del Piemonte, di “valorizzare e promuovere, nei limiti delle proprie competenze, il patrimonio linguistico e culturale piemontese, nonché quello delle minoranze occitana, franco-provenzale, francese e walser, incentivandone la conoscenza”.
A tal fine la Regione intende mettere in campo, mediante misure a carattere annuale o pluriennale, una serie d’interventi – attraverso la programmazione e la realizzazione in proprio, in partenariato con soggetti della pubblica amministrazione o con l’assegnazione di contributi a enti terzi – per conservare e valorizzare il patrimonio storico e linguistico piemontese, con particolare riguardo alla toponomastica, alle ricchezze artistiche e architettoniche, alla vita religiosa, alle usanze, ai costumi, all’ambiente naturale e antropizzato; sviluppare attività attinenti il mantenimento e la valorizzazione dell’identità linguistica e culturale delle comunità per incrementare le attività economiche e produttive importanti per la permanenza delle popolazioni nei luoghi d’origine; sostenere attività culturali, iniziative ed eventi per la conoscenza, la valorizzazione, la promozione, l’uso e la fruizione del patrimonio linguistico piemontese e le creazioni artistiche, teatrali, musicali, letterarie e cinematografiche sia sotto il profilo del riconoscimento della tradizione culturale sia come impulso per nuove realizzazioni legate al contesto contemporaneo; consentire agli enti locali d’introdurre progressivamente, accanto alla lingua italiana, l’utilizzo di elementi del patrimonio linguistico piemontese nei propri uffici e in quelli dell’amministrazione regionale presenti sul territorio; promuovere l’insegnamento del patrimonio linguistico e culturale piemontese, anche attraverso corsi di formazione e di aggiornamento per gli insegnanti e corsi facoltativi per la popolazione, ferma restando l’autonomia delle istituzioni scolastiche; incentivare, anche attraverso forma di collaborazione con gli atenei e associazioni e centri culturali qualificati, la ricerca storica e scientifica sul patrimonio linguistico e culturale piemontese; sostenere forme di collaborazione e scambi culturali con altre comunità che presentano elementi di affinità e condivisione del medesimo patrimonio culturale linguistico anche al di fuori del territorio italiano; realizzare, d’intesa con le emittenti pubbliche e private, trasmissioni culturali relative al patrimonio linguistico; sostenere attività dedicate all’uso della rete informatica e delle nuove forme di comunicazione, finalizzate alla creazione di banche dati e istituire borse di studio per tesi di laurea relative al patrimonio linguistico piemontese.
Viene inoltre istituita una Consulta permanente per la valorizzazione e la promozione del patrimonio linguistico nominata dal presidente della Giunta e composta dal presidente medesimo, da tre consiglieri regionali, di cui uno espressione delle minoranze, e cinque esperti in materia. La Consulta dura in carica quanto il Consiglio regionale ed è ricostituita entro novanta giorni dall’insediamento della nuova legislatura. La Giunta regionale, previo parere della Consulta e della Commissione consiliare competente, approva – con cadenza triennale – il programma di attività e le linee d’indirizzo e riconosce come Festa del Piemonte le ricorrenze che favoriscono la conoscenza della storia della regione, ne illustrano i valori di cultura, costume, civismo e valorizzazione del patrimonio linguistico culturale.