Parafrasando quel che si diceva di Gogol’, si può dire che noi piemontesisti “siamo usciti tutti dal tricorno di Giandoja”. Nel bene e nel male, ma tutti dobbiamo moltissimo a quel grand’uomo che è Andrea Flamini.
Sentendolo ancora una volta, ieri sera, mi sono tornati nel cuore un’infinità di bei ricordi; ricordi di un entusiasta che ha vissuto per il Piemonte e per Torino. Da 60 anni la sua “missione” di vita è essere Giandoja.
Ma le istituzioni – in primis, il Comune di Torino – si sono sempre disinteressate dell’Associassion Piemontèisa, lasciandola annegare nei debiti e nell’indifferenza.
Quest’anno, per la prima volta dal 1971, San Giovanni non sarà organizzato da Giandoja e – possiamo scommetterci – non lo sarà più.
Ad Andrea va il mio grazie per aver sempre creduto in ciò che faceva, difendendo quel poco di tradizioni piemontesi che ancora ci sono in questa società senza identità. Per tutti gli attori che hanno costretto l’Associassion a questo passo, invece, valga il manzoniano monito di fra Cristoforo.
(Giorgio Enrico Cavallo, 3.6.2016)