La Giunta di Torino: «il nostro primo obiettivo è il parcheggio», non i reperti storici. In grave pericolo le Gallerie di Pietro Micca. E i dubbi aumentano.

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Come da copione, si sono messi tutti d’accordo, lasciando di nuovo fuori dalla porta i Torinesi. Come sempre La Stampa è stata informata prima di tutti, e ha potuto diffondere la versione “ufficiale” (con tanto di Comitato Pietro Micca addomesticato e che “canta vittoria”). Come sempre i comunicati rassicurano che “le Gallerie sono salve”, chiuso l’incidente, state sereni e andiamo avanti. Ma, come sempre a Torino, la realtà è molto diversa.

tor_park_filibertCosa succede? Succede che le modifiche al progetto del parcheggio sotterraneo di corso Galileo Ferraris ci sono, il nuovo progetto esiste da luglio, anche se a noi dicono che verrà fuori soltanto fra dieci giorni. E questo progetto condanna gli importanti ritrovamenti della Cittadella sotterranea di Torino a fare la fine delle Ghiacciaie di Porta Palazzo e del ponte di piazza San Carlo: arredo del parcheggio, nessuna valorizzazione, «dimenticati o addirittura riempiti di immondizia» (per citare l’autorevole parere della soprintendente).

Il 1° Ottobre il Comune ci ha di nuovo dato il “contentino” di veder discutere (con una settimana di ritardo) l’interpellanza del cons. Trombotto sulla situazione del cantiere. Nuovamente in Sala dell’Orologio a farci prendere in giro per un’ora da un numero più che esiguo di consiglieri (alcuni impegnati a “far salotto” per tutto il tempo). Un’ora per risentire la solita solfa che non ci sono i soldi per rendere fruibili i ritrovamenti (ma per i tralicci di corso Mediterraneo, costati 35.000 Euro l’uno, i soldi c’erano) e per subire nuovamente ricatti da quattro soldi: rischiamo il “buco” aperto in corso Galfer per anni, rischiamo di pagare cospicue penali… come se fosse colpa nostra se loro hanno firmato contratti per far scavare una voragine in pieno centro e distruggere di nascosto quanto SI SAPEVA che c’era sottoterra.

Il parcheggio, secondo la volontà del Comune, rimarrebbe nel bel mezzo delle fortificazioni sotterranee, fra il Rivellino Des Invalides e il Pastiss, interrompendo le gallerie; e i Torinesi dovrebbero ancora ringraziare e ritenere questo scempio come una cosa normale. Un dissennato gioco al ribasso dove una parte dei ritrovamenti – ricoperta! – dovrebbe essere preservata per «eventuali visitatori» (è una definizione dell’assessore Lubatti), curata da una non meglio specificata “cooperativa di archeologi” (sic!) e “valorizzata” da due bacheche a cura del… Ministero. E il Museo Pietro Micca – con i suoi tecnici, i suoi volontari, quarto museo più apprezzato di Torino, 54 anni di storia, sostenuto dal Comune con 100 (cento) Euro l’anno – può anche impiccarsi. Loro (per queste cose) non hanno le risorse, la fruibilità delle gallerie è indissolubilmente legata alla realizzazione del parcheggio…

È stato sottolineato come la riscoperta delle fortificazioni sotterranee rappresenti una grande opportunità per Torino, mentre invece è di tutta evidenza che il Comune le considera un fastidio, un intralcio. Sarebbe l’occasione per riflettere – ha sottolineato il cons. Liardo – sul futuro della città, per valorizzarne e far fruttare la sua enorme ricchezza storica. Ma l’assessore Lubatti ha provveduto subito a fugare ogni dubbio: il primo obiettivo del Comune è quello di costruire il parcheggio, non si perda altro tempo (9’30” della prima registrazione); «Noi facciamo parcheggi, non ci mettiamo a fare…» (18′).

Il vero scandalo è che la Soprintendenza, riferisce Lubatti, è pronta a dare un parere favorevole. Avrebbe potuto fermare il progetto, si schermisce l’assessore. Ma non lo ha fatto. L’accordo è raggiunto, di ricostruire quanto abbattuto non si parla, il contratto è firmato, ciò che è stato distrutto non c’è più e chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato…

Il numero dei posti auto verrebbe ridotto (304 invece di 468 – non si sa se quelli pubblici o quelli pertinenziali). E qui viene il bello. Il contratto sottoscritto dal Comune prevede una compensazione con l’impresa costruttrice qualora venga ridotto il numero dei posti auto. Significa che, oltre ai quattro milioni di Euro presi dalla Regione, l’impresa, riducendo la superficie del parcheggio, incasserebbe ancora altri soldi (nostri). E bravo il Comune!

Gli archeologi sapevano con certezza che i lavori avrebbero portato allo scoperto la Cittadella sotterranea. A Torino lo sapevamo tutti che quel tratto di corso Galileo Ferraris correva sopra le antiche gallerie (a quanto pare in città solo la Soprintendenza non ne era al corrente – “quelle gallerie non dovevano trovarsi lì”). Allora chi ha predisposto un contratto simile, favorevole soltanto all’impresa, sapendo con certezza che i ritrovamenti avrebbero potuto ridurre il numero dei posti auto? E perché?


Registrazione della riunione di commissione in Municipio a Torino, 1.10.2015

1. – 00’00” Intervento del cons. Trombotto | 08’20” assessore Lubatti (9’30”: l’obiettivo è il parcheggio – 12’32”: Per queste cose non abbiamo i soldi – 18’00”: «Noi facciamo parcheggi, non ci mettiamo a fare…») | 24’00” cons. La Ganga.

2. – 00’00” Viviana Ferrero (Comitato Pietro Micca) | 04’00” cons. Trombotto | 10’10” cons. Levi Montalcini | 11’56” cons. Liardo | 15’08” ass. Lubatti.

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Viviana Ferrero, nel suo intervento, denuncia l’avvenuta distruzione di tre gallerie di contromina durante i lavori in corso per il parcheggio interrato di via Sacchi. L’assessore cade dal pero e afferma quel cantiere non essere di competenza del Comune. Come se quel parcheggio si stesse costruendo in un’altra città.


ComitatoPietroMicca

Vogliamo far sentire la nostra voce far leggere i nostri messaggi, per ribadire insieme che il Parco Archeologico Pietro Micca è possibile e diverrebbe il centro di un Polo museale che comprenderebbe il Pastiss (fortezza del 500), il Museo Pietro Micca e il Maschio della Cittadella. Che col turismo si fa economia, che i nostri giovani vivranno di quello che siamo riusciti a salvare e non certo di parcheggi.)


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