E certo che i consiglieri di maggioranza e i funzionari del Comune sono contrari a ridimensionare il cantiere (fermo) di corso Galileo Ferraris! Sarebbe come ammettere la colpa di un’operazione avventata e guidata soltanto da interessi speculativi.
Sono stati irremovibili alla riunione congiunta delle commissioni 2 e 6 di ieri, 23 Settembre, in Municipio, per rispondere alla mozione del consigliere Enzo Liardo, che mirava a limitare i danni subiti dal commercio a causa del cantiere.
Il “trincerone” di corso Galileo Ferraris, oltre a impedire l’attraversamento e nascondere tutti i negozi, è anche pericoloso per la circolazione: rende gli incroci ciechi, poiché era stato appositamente studiato per nascondere i lavori e poter procedere così alla “valorizzazione” (= distruzione) dei reperti rinvenuti in tutta calma.
Ora per la maggioranza tornare indietro significherebbe ammettere la colpa e il fallimento dell’operazione, per cui modificare il “trincerone” sarebbe complicato quasi come smontare il Duomo di Milano. Come al solito le istanze dei cittadini non contano nulla.
La linea di difesa del Comune è ancora ferma al “ricatto del buco” per mettere di nuovo i Torinesi di fronte al fatto compiuto e obbligarli ad accettare la situazione: se non si va avanti a tutti i costi col parcheggio, lo scavo resterà aperto per anni. Insomma, il Comune inverte l’ordine dei fattori: se sapevano che lì sotto c’era la Cittadella (e a Torino lo sapevano anche i paracarri) semplicemente non si doveva scavare un parcheggio proprio lì. Non è che prima fai il buco a capocchia e poi ci vieni a dire che non lo si può più riempire. Si dà come scontato che il buco ci sia sempre stato, e invece l’hanno fatto loro in maniera avventata e in disprezzo della storia e dell’identità di Torino, contando sulla disattenzione dei cittadini. Era andata bene già tante altre volte…
Chi rompe paga, e non dovrebbe cercare di rigirare la frittata.
Il Comitato Pietro Micca (presente in forze alla riunione) prosegue nella sua battaglia per la ricostruzione della Galleria Magistrale, la riparazione del rivellino Des Invalides (incredibilmente “tagliato” per farci passare un camion!) e il ripristino dei collegamenti con il Pastiss.
Solo così si potrà realizzare un parco archeologico che raccordi il Museo di Artiglieria del Mastio, il Pastiss, il Museo e le Gallerie di Pietro Micca, il Cisternone e i rivellini, restituendo a Torino un monumento unico al mondo che da solo giustificherebbe una visita alla città. Di certo non con un parcheggio interrato in mezzo!
24.9.2015
- Comitato Pietro Micca – 338 4334539 – 339 2100604 – per adesioni: comitatopietromicca@libero.it
- Gruppo Salviamo il patrimonio archeologico della città di Torino. La Cittadella
- PETIZIONE
Vogliamo far sentire la nostra voce far leggere i nostri messaggi, per ribadire insieme che il Parco Archeologico Pietro Micca è possibile e diverrebbe il centro di un Polo museale che comprenderebbe il Pastiss (fortezza del 500), il Museo Pietro Micca e il Maschio della Cittadella. Che col turismo si fa economia, che i nostri giovani vivranno di quello che siamo riusciti a salvare e non certo di parcheggi.)