Conferenza stampa stamattina a Palazzo di Città a Torino per fare il punto della situazione sulla battaglia contro il parcheggio che il Comune vorrebbe ► continuare a costruire, sebbene ridotto, sul sito archeologico della Cittadella sotterranea.
All’incontro hanno preso parte i rappresentanti di diverse forze politiche, di movimenti e di associazioni, sottolineando un’unione di intenti in nome della storia e dell’identità di Torino che va al di là degli schieramenti elettorali.
Durante l’incontro con la stampa è stato presentato l’esposto depositato ieri alla procura della repubblica da 59 cittadini che si riconoscono del «Comitato Pietro Micca».
Il cons. Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega Nord, intervenuto con il collega Roberto Carbonero, ha sollevato dubbi sulla trasparenza dell’operato della Giunta. La stessa cartellonistica del cantiere è stata sostituita nelle ultime settimane, per cui si deve chiedere alla magistratura di indagare per ottenere chiarezza sulle responsabilità.
Riaffermando l’inopportunità dell’individuazione di un sito archeologico per la costruzione di un parcheggio sotterraneo, in quanto da anni si era a conoscenza dell’esistenza di reperti nel sottosuolo, Carlo Comoli di Gioventura Piemontèisa ha ribadito che ciò che è stato distrutto dovrà essere ricostruito, perché la nostra storia costituisce un bene intangibile. Per l’amministrazione comunale tutto quanto rispecchia l’identità di Torino deve essere nascosto o distrutto. Ma chi sbaglia deve riparare.
Per Viviana Ferrero, consigliere alla Circoscrizione 1 per il Movimento 5 Stelle, si è trattato di una vera e propria mala gestio. Se il sindaco ora afferma che i reperti devono essere valorizzati e visitabili, perché prima, quando i cittadini non ne erano a conoscenza, sono stati in parte distrutti, anche se perfettamenti conservati?
La richiesta è chiara e non trattabile: la costituzione di un Polo museale Pietro Micca basato su tre punti di riferimento, il Mastio, il Pastiss e il Museo Pietro Micca, composto anche dagli ultimi reperti portati alla luce, valorizzato e reso fruibile dai cittadini.
Maurizio Maffei (Centro Studi e Ricerche sull’Architettura militare del Piemonte) ha ricordato che le relazioni tecniche segnalavano quanto sarebbe stato ritrovato nel sottosuolo e che ora risulta inaccettabile qualsiasi opera di “compensazione”.
Anche il cons. Enzo Liardo, capogruppo dell’NCD, è intervenuto in merito alle ipotetiche “compensazioni”: un’ascensore per il Pastiss avrebbe compensato la distruzione di reperti di tale importanza? Liardo ha inoltre denunciato che un collaboratore del Museo Pietro Micca che lavorava come esperto nel cantiere, sospettato a torto di avere portato alla luce il caso delle avvenute distruzioni, è stato da quel momento allontanato.
L’incontro si è concluso mettendo in guardia dal rischio di ulteriori distruzioni durante l’estate per mettere i cittadini nuovamente di fronte al fatto compiuto. Occorre non abbassare la guardia proseguendo uniti la battaglia, pronti anche all’occupazione del cantiere nel caso si decidesse di proseguire i lavori per il parcheggio e ribadendo, di fronte a scelte ragionevoli, piena disponibilità a collaborare per risolvere la situazione.
Il «Comitato Pietro Micca» tornerà a incontrarsi giovedì prossimo 2 Luglio 2015 alle 20,30 presso il centro polifunzionale di via Dego 6, a Torino.
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30.6.2015
► Parking Galileo, arriva l’esposto in Procura: “Comune sapeva dei resti” (Torino Today, 30.6.2015)