Trasmëtte ‘d valor për mësté / Trasmettere valori per professione

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Tàula Ufissial ëd j’Ansëgnant ëd Lenga Piemontèisa

Albo Ufficiale dei Docenti di Lingua Piemontese


Salvare una lingua è un lavoro serio

Nel 1975, alla caduta della dittatura, la lingua catalana (proibita sotto la Spagna di Franco) era in forte regresso e si disperava di salvarla dall’estinzione. Eppure, nel 1998, il catalano è stato dichiarato “fuori pericolo”, ed è diventato una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea. Cos’era successo a questa lingua, così simile al piemontese, nell’arco di poco più di vent’anni?
I Catalani hanno ritenuto che non fosse giusto che l’antica lingua del loro popolo morisse, solamente perché il potere l’aveva dichiarata “sorpassata”, fuori moda, inutile, politicamente scorretta. Hanno continuato a parlarla. Hanno instaurato una seria politica di informazione e sensibilizzazione sui valori che una lingua porta con sè, sull’importanza che riveste nell’ambito della cultura – locale e universale – sulla visione del mondo che esprime. L’hanno trasmessa ai loro figli e l’hanno portata nelle scuole; le hanno approntato tutti i mezzi necessari alla sopravvivenza. L’hanno rispettata nella toponomastica, nell’onomastica, sui giornali, sulle televisioni, nella musica e in ogni altra espressione. E l’hanno salvata. La Catalunya, dal punto di vista culturale, è oggi una delle regioni più importanti d’Europa. È bilingue: è ricca due volte.
Il Piemonte vive oggi la realtà catalana di trent’anni fa.
Malgrado sia parlata da due milioni di persone nella sola Regione Piemonte, la lingua piemontese è in regresso. Il potere e i suoi mezzi di informazione la vogliono ridurre a “dialetto” per sminuirla e rendere inoffensivi i suoi valori; per la stessa ragione la cultura che essa esprime è definita “folklore”, le sue espressioni artistiche sono relegate nell’ambito delle “curiosità”.
Ma coloro i quali vivono oggi in Piemonte sono sempre più coscienti della sua importanza e sono disposti ad impegnarsi affinché la ricchezza culturale che attraverso essa si manifesta esca dal ghetto dell’occasionalità, della nostalgia, della comicità a buon mercato.
Per dare un futuro alla lingua e all’identità del Piemonte non bastano più i generosi sforzi volontaristici degli appassionati. È assai importate anche l’impegno dei professionisti, determinato e costante, per una programmazione culturale che, nel volgere di pochi anni, arresti il calo dei locutori della lingua piemontese.
La scuola, che si rivolge ai giovani “traditi” – a cui non è stata trasmessa la ricchezza della lingua del territorio – rappresenta il primo passo fondamentale, che Vi invitiamo a compiere insieme, oggi.

L’Albo Ufficiale dei Docenti di Lingua Piemontese e materie collegate: un’opportunità sociale

L’Albo è stato istituito dalla Consulta për la Lenga Piemontèisa nel 1999 e da allora è gestito ininterrottamente da Gioventura Piemontèisa. È l’unico strumento capace di garantire l’intervento di personale docente seriamente preparato per l’organizzazione dei corsi nelle scuole.
L’iscrizione all’Albo è un requisito necessario per accedere all’insegnamento della lingua piemontese, delle sue varianti locali, della sua letteratura e della civiltà del Piemonte.
L’iscrizione all’Albo è gratuita, ed avviene in seguito ad esame.

Avete frequentato un corso specifico?

Iscrivetevi alle sessioni d’esame, contattando l’Albo Ufficiale dei Docenti di Lingua Piemontese e materie collegate, c/o Gioventura Piemontèisa, piazza Oratorio di Don Bosco – 14040 Occimiano (AL)
tel/fax 011.7640228 – 339 2100604
e-mail: giovpem@yahoo.it
Presso questi recapiti, o prendendo un appuntamento con i Docenti formatori, si possono ottenere tutte le informazioni necessarie.

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