Con un capolavoro di disinformazione ieri La Stampa ha titolato che «La Cittadella è salva». Dopo l’incontro in mattinata fra il Sindaco e il direttore generale per l’archeologia del Ministero il Comune ha confermato la linea: «Saranno salvaguardate e valorizzate le Gallerie di Pietro Micca», comunicato ripreso acriticamente dai giornali. Ed ecco servito ël bonbon da ciucé.
In realtà è a partire da adesso che la Cittadella sotterranea di Torino corre il pericolo più grave.
La versione ufficiale parla ancora di “parcheggio attiguo” i cui spazi “saranno rimodulati per renderli compatibili con la tutela dei beni architettonici”. Il protagonista è il parcheggio, non la Cittadella, ed è proprio il parcheggio che si sta cercando di “salvaguardare e valorizzare”, appunto “rimodulandone” gli spazi con la benedizione del Ministero.
Ora che è venuto fuori lo scandalo delle distruzioni operate all’insaputa dei cittadini, non possono più fare a meno di modificare il progetto, che pare sarà pronto in quindici giorni.
Non si parla di fare il parcheggio da un’altra parte: magari ridotto, ma lo vogliono costruire proprio lì, con i suoi quattro piani interrati, a un passo dal Pastiss, interrompendo la rete di gallerie che ne garantirebbero l’accesso nell’ambito di un’area archeologica sotterranea unica al mondo.
I visitatori, invece di percorrere la Galleria Magistrale fino all’incrocio con la Capitale per poi giungere al Pastiss, vi dovrebbero entrare… dal parcheggio!
Quelli che i signori del Comune e dell’intelligencija torinese definivano fino a ieri quattro muri non tutti da conservare, oggi si prostrano di fronte al volere del direttore del Ministero, nascondendoci ancora la sostanza dei fatti: che le parti più interessanti della Cittadella si trovano proprio dove vogliono fare il parcheggio.
Sarebbe questa la salvaguardia e la valorizzazione delle Gallerie di Pietro Micca e dei reperti archeologici della Cittadella che ora ha in mente il Comune? Rendendo visitabile un forte militare del Cinquecento da un parcheggio? Facendogli ruotare intorno l’area archeologica sotterranea più importante d’Europa?
Senza il nostro/vostro intervento il Comune avrebbe già spianato tutto in gran segreto, senza alcuna remora e con la Soprintendenza girata dall’altra parte. Ci si può fidare?
Ci si può fidare di loro e dei loro megafoni mediatici che, con obiettivi speculativi, stanno gabellando per “reperti archeologici recentemente scoperti” una grandiosa opera militare sotterranea ottimamente conservata della quale si era perfettamente a conoscenza? E – peggio – ci si può ancora fidare di chi sta prendendo in giro l’opinione pubblica facendo passare per “valorizzazione” un ulteriore irrimediabile scempio della storia di Torino?
Il Sindaco, bloccato nel pomeriggio di ieri al Maschio della Cittadella dal Comitato Pietro Micca, che stava lì raccogliendo adesioni, ha detto testualmente che «non è stata buttata giù alcuna galleria». Invece, quando ancora credevano di fare tutto ciò che volevano senza dire niente a nessuno, hanno distrutto la galleria principale della Cittadella fino a corso Matteotti, che era stata portata alla luce in uno stato di conservazione perfetto, con tanto di scritte e disegni del Settecento.
In Comune si era deciso di sospendere i lavori nell’area degli ultimi rinvenimenti; invece in questi giorni hanno continuato a far correre le ruspe intorno ai reperti e a danneggiarne le strutture, a colare cemento all’imbocco delle gallerie e a tirare su muri, incuranti di tutto.
Stiamo assistendo alla negazione della realtà dei fatti e a un vero e proprio sciacallaggio. Il parcheggio non va fatto lì. Non si scavano parcheggi interrati nelle aree archeologiche “sacrificandone” una parte, checché ne dicano le soprintendenze. Nei Paesi civili le testimonianze della storia di una città capitale e di un popolo le si valorizza nel loro complesso originario: semplice questione di civiltà, oltre che di intelligenza.
No, cara Stampa, la Cittadella NON È salva. Infatti lunedì presenteremo un primo esposto alla Procura della Repubblica, sottoscritto da 56 cittadini, contro questo parcheggio.
Non facciamoci sviare, la battaglia per il rispetto della nostra storia è appena iniziata.
27.6.2015