Claudio Raffaelli su CittAgorà | 26.5.2015
“Un eisemple direm d’un bon hom qui ot tres amìcs. L’un era ric e l’autre era ric, mas non era sì ric cum era lo premer; lo terz era povre”. È l’inizio dell’Exemplum de Tribus Amicis, il settimo dei cosiddetti Sermoni Subalpini, conservati presso la Biblioteca Nazionale di Torino. Risalenti al XII-XIII secolo e opera di un anonimo, i Sermoni sono considerati tra i primi e più importanti documenti – oggi conosciuti – scritti in lingua piemontese.
Riconosciuto come lingua minoritaria europea sin dal 1981, lingua regionale riconosciuta dalla Regione Piemonte nel 1999, il piemontese è parlato tuttora come prima lingua da centinaia di migliaia di persone.
Ad affermarlo, per chiedere l’istituzione di una versione in lenga piemonteisa del sito web della Città di Torino (o almeno, per alcune sue parti) è una mozione approvata dal Consiglio comunale lunedì 25 maggio, su proposta della Lega Nord.
Un voto trasversale, che ha visto solo l’astensione di due dei consiglieri del PD, oltre a registrare due non partecipanti al voto (M5S): 29 i pronunciamenti favorevoli.
La mozione impegna quindi l’Amministrazione comunale a ”tradurre in lingua piemontese le parti statiche del sito della Città”, al fine di “valorizzare la cultura e la tradizione dei Torinesi e dei Piemontesi”.
ASTENUTI: Giuseppe LA GANGA (PD), Vincenzo LATERZA (PD).
NON PARTECIPANTI AL VOTO: Chiara APPENDINO (M5S), Silvio VIALE (PD).
ASSENTI ALLA VOTAZIONE: Ferdinando BERTHIER (Torino Libera), Barbara CERVETTI (Moderati), Piero FASSINO (PD-Sindaco), Giovanni Maria FERRARIS (Moderati), Raffaella FURNARI (NCD), Piera LEVI-MONTALCINI (Misto di maggioranza), Giovanni PORCINO (Moderati), Andrea TRONZANO (PDL).