6.2.2015 – Invece di preoccuparsi dei “vizi” (che di quelli la sua italia è primatista mondiale) sarebbe meglio che pensasse al Piemonte – che ha una plurisecolare storia di orgoglio e di indipendenza nazionale. Altro che “repubblichette”. Pensi invece a ottenere – se ne è capace – le stesse forme di autonomia della Valle d’Aosta o del Sudtirolo; ma di questo il Nostro non dice una parola: è più comodo dar aria ai denti e straparlare di “entità programmatorie”, continuando a recitare la parte che gli è stata assegnata dai suoi padroni politici tricolori.
Il problema è politico, etnico e culturale e discende dal fatto che i Piemontesi sono una grossa comunità non italiana del tutto misconosciuta e disprezzata da quello stato di cui Chiamparino è il cagnetto da guardia locale. Stato che, proprio per questo, sta cercando in tutti i modi di continuare nella sua opera razzista ed assimilatrice – cercando in primis di eliminare l’ente Regione che (con tutti i suoi innumerevoli limiti e le sue macroscopiche mancanze) in qualche modo rappresentava istituzionalmente i Piemontesi. Artur Mas e la Catalunya sono Superman e la luna.
Chiamparino: “Basta Repubblichette” (Lo Spiffero)