
Tale proposta, che oggi rinasce, è quindi legittimata dal supporto del 12% degli Enti locali del Piemonte, ed è rappresentativa della volontà di almeno mezzo milione di cittadini, espressa attraverso le istituzioni democraticamente elette. Già sottoscritta dall’intero gruppo del PD, ci aspettiamo che essa venga controfirmata e sostenuta da tutti i Consiglieri regionali di qualsiasi schieramento, coscienti che la lingua piemontese è un patrimonio di identità e un’occasione di sviluppo che deve appartenere a tutti.
(Gioventura Piemontèisa, n. 1/2010)