Per ovviare al paradossale “vuoto legislativo” che si è venuto a creare in seguito all’espulsione della lingua piemontese dalla legislazione regionale, la consigliera astigiana Angela Motta (PD) ha ripresentato a fine maggio la proposta di legge n. 8«Tutela, valorizzazione e promozione della conoscenza e dello sviluppo delle lingue storiche del Piemonte», a suo tempo elaborata da Gioventura Piemontèisa, fatta presentare da dieci Comuni piemontesi il 25.1.2008 ed in seguito sostenuta da altri duecento.
Tale proposta, che oggi rinasce, è quindi legittimata dal supporto del 12% degli Enti locali del Piemonte, ed è rappresentativa della volontà di almeno mezzo milione di cittadini, espressa attraverso le istituzioni democraticamente elette. Già sottoscritta dall’intero gruppo del PD, ci aspettiamo che essa venga controfirmata e sostenuta da tutti i Consiglieri regionali di qualsiasi schieramento, coscienti che la lingua piemontese è un patrimonio di identità e un’occasione di sviluppo che deve appartenere a tutti.
Tale proposta, che oggi rinasce, è quindi legittimata dal supporto del 12% degli Enti locali del Piemonte, ed è rappresentativa della volontà di almeno mezzo milione di cittadini, espressa attraverso le istituzioni democraticamente elette. Già sottoscritta dall’intero gruppo del PD, ci aspettiamo che essa venga controfirmata e sostenuta da tutti i Consiglieri regionali di qualsiasi schieramento, coscienti che la lingua piemontese è un patrimonio di identità e un’occasione di sviluppo che deve appartenere a tutti.
(Gioventura Piemontèisa, n. 1/2010)