Nella città estesa a dismisura, capita che dei pezzi di storia siano rimasti incastrati tra il cemento. Come successo in zona Pozzo Strada, dove in piena periferia cittadina si trova invece un edificio di grande valore storico, testimone dell’assedio di Torino del 1706: la chiesa della Natività di Maria di via Bardonecchia.
La chiesa esiste dal XII secolo: al tempo, era un importante complesso sito sulla via di Francia, in quella zona detta “de Puteo Stratae” (da cui il nome dell’attuale quartiere): fu proprietà dei canonici del Santo Sepolcro, e poi passò ai Camaldolesi nel 1498, per volontà del duca Filiberto II.
L’evento più tragico della sua storia è però legato all’assedio di Torino del 1706: in quell’occasione la chiesa fungeva da polveriera per l’esercito francese, che assediava la città. Tutto intorno a Pozzo Strada, le cascine erano state occupate dall’invasore, ma gran parte delle munizioni erano concentrate qui, nella vecchia chiesa. Il 7 settembre, dopo la battaglia che vide vittoriose le truppe di Vittorio Amedeo II e del Principe Eugenio, per non far trovare le munizioni ai piemontesi i francesi fecero esplodere l’intera polveriera. I testimoni raccontano che non restò in piedi quasi nulla della vecchia chiesa: il tempio e gli edifici circostanti vennero infatti completamente rasi al suolo.
A partire dal 1710 una nuova chiesa venne eretta e affidata ai preti secolari nel 1739. Tra le opere d’arte che conserva, da ricordare un quadro della Natività del Gonin. Dal 1716 venne realizzata una piccola edicola, posta nel centro della futura via Marsigli: con l’espandersi della città, il pilone venne spostato nel suo luogo attuale, all’angolo con via Bardonecchia.
Giorgio Enrico Cavallo | Torino Today