Appuntamento patriottico questa mattina a Torino: mentre in Catalunya si svolgeva il referendum per l’indipendenza, in piazza Castello Gioventura Piemontèisa e Piemonte Stato manifestavano la solidarietà dei Piemontesi ai fratelli Catalani.
A partire dalle 10 del mattino, infatti, si è svolto un presidio di solidarietà sotto la sede del consolato spagnolo, con distribuzione di materiale per sensibilizzare i Torinesi su questo fatto storico destinato a cambiare la carta d’Europa e a sotterrare l’idea di immodificabilità dei confini attuali.
Una spinta popolare senza precedenti nella recente storia europea ha portato la Generalitat (dopo le ripetute bocciature di Madrid: la paura fa 99) a indire per oggi, data storica, la consultazione per chiedere ai cittadini catalani se volevano continuare a dirsi spagnoli o se intendevano dotarsi di istituzioni proprie.
Il referendum ha potuto contare sull’appoggio di decine di migliaia di volontari e come la Spagna possa pensare di ignorare o cassare tutto ciò è un mistero.
Il processo di separazione che sta giungendo a compimento in un antico paese dell’Europa occidentale, membro della Nato e della Ue avrà conseguenze e ripercussioni di ampio respiro ed è evidente che il medesimo destino, sotto la spinta di movimenti nazionalitari e identitari sempre più forti, toccherà fatalmente al fragilissimo e ultrafallito Stato italiano – prima di quanto si possa credere.
Sarà per questo che gli italiani, come loro solito, cercano di far finta di niente, non lasciando trapelare nulla sulle televisioni di regime (manco fosse possibile, ma a Roma evidentemente credono di essere ancora ai bei tempi dello “spezzeremo le reni alla Grecia”…), cercando di spostare l’attenzione del pubblico su argomenti innocui. Insomma: va tutto ben, madama la marchesa. Continuino pure così.
9 ëd Novèmber. Pressidi a Turin an ocasion dël referendum për l’indipendensa dla Catalogna
