LA CATALUNYA IN PIAZZA PER DIFENDERE LA DEMOCRAZIA E IL VOTO SULL'INDIPENDENZA

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30.9.2014

In questo momento [http://www.tv3.cat/directes] in Catalogna centinaia di migliaia di persone manifestano davanti ai Municipi a sostegno del diritto di votare il 9 Novembre.
Se pensate che si tratti di ordinarie manifestazioni, eccovi la dichiarazione della presidentessa del Partido Popular di Catalogna, Alicia Sanchez Camacho, ovvero della principale leader unitarista:
“Tutti coloro che convochino manifestazioni contro la decisione del Tribunale Costituzionale, siano dirigenti polítici, entità, cariche locali o cittadini a titolo individuale, commetteranno un delitto d’induzione alla sedizione”
Capite adesso cosa significa FASCISMO? (Alessandro Storti)

► Miles de personas protestan en toda Catalunya contra la suspensión de la consulta: “Queremos votar”

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Ecco il Manifesto in difesa della Consulta del 9 Novembre, prodotto dall’Assemblea Nacional Catalana e da Omnium Cultural. La società catalana indica la strada, le istituzioni non potranno che seguire. E seguiranno. E il referendum si farà. (Alessandro Storti)

Manifest en defensa de la consulta del dia 9 de novembre
 
«Ahir vam viure un nou atac a les institucions democràtiques del nostre país. Una nova negativa de l’Estat a la voluntat d’aquest país d’expressar-se a les urnes. Un nou cop de porta a la democràcia.
 
Davant d’aquest episodi, els homes i les dones demòcrates d’aquest país expressem el nostre suport ferm a les institucions catalanes que han convocat la consulta per al dia 9 de novembre. Davant d’aquest intent d’emmudir-nos, la societat catalana diem ben fort: més democràcia.
 
El dia 11 de setembre gairebé dos milions de persones vam sortir al carrer per dir que votarem. El 80% de la ciutadania d’aquest país reclama votar. Una amplíssima majoria del Parlament de Catalunya reclama votar. Més del 90% dels ajuntaments d’aquest país ja han deixat molt clar que el 9N votarem. Avui comencem la campanya política més gran que s’ha fet mai a Europa, amb cent mil voluntaris que arribaran a totes les cases. Una campanya festiva, il·lusionant, i decidida, que implica tota la ciutadania en la construcció d’un país nou, d’un nou Estat democràtic.
 
Ahir el Tribunal Constitucional espanyol ens mostrava la seva total dependència del poder executiu i posava en evidència el poc respecte que els poders públics espanyols tenen per les regles democràtiques. I, encara més important, ahir va quedar clar que no ens trobem davant d’un problema jurídic; el que hi ha sobre la taula és un conflicte polític.
 
Així doncs, just avui, decidim posar en marxa aquesta campanya que ens ha de portar fns a les urnes el proper dia 9 de novembre.
 
Som davant de la gran oportunitat històrica per començar units un país nou. És la gran oportunitat per resoldre els problemes nacionals i socials que patim i assegurar-nos un país millor per a tothom. Per aconseguir-ho, iniciem la campanya unitària Ara és l’hora.
 
Votar és democràcia! I el dia 9 de novembre votarem. I guanyarem.»

Aggiornamento 2.10.2014: Sono passati ottant’anni da quando Lluis Companys proclamò l’indipendenza dello stato Catalano, il 6 ottobre 1934, dal balcone del palazzo della Generalitat de Catalunya.
Oggi, il Presidente Artur Mas ha compiuto un piccolo ma significativo atto: ha controfirmato il  decreto di nomina della commissione elettorale centrale per la consulta del 9 Novembre.
Un gesto piccolo, ma arguto: ora il governo di Madrid dovrà chiedere l’incriminazione di Artur Mas, per aperta disobbedienza alla sospensione delle procedure elettorali referendarie, ordinata dal Tribunale Costituzionale spagnolo.
Ma come potrà essere incriminato un Presidente, per aver apposto una firma che ha lo scopo di consentire ai propri cittadini di esercitare il diritto di voto?
Non potranno incriminare Mas, perchè dovrebbero incriminare un popolo.
La rivoluzione secessionista catalana continua! (Alessandro Storti)

Aggiornamento dalla Catalogna 2.10.2014:
Ieri il Presidente Mas ha firmato il decreto di nomina dei sette membri della commissione elettorale centrale per la Consulta del 9 Novembre.
Oggi il governo spagnolo ha annunciato che ricorrerà in tribunale contro tale ulteriore passo della Generalitat verso il voto.
Ciò dimostra che ogni mossa catalana in direzione del 9 Novembre è importante e che la Spagna intende chiudere a se stessa ogni possibile alternativa.
I cittadini della Catalogna voteranno e il Parlamento di Barcellona proclamerà l’indipendenza con una dichiarazione unilaterale entro pochi mesi, dopo il voto referendario che vedrà imporsi democraticamente la volontà di secedere da uno stato autoritario quale è ormai divenuto palesemente quello spagnolo.
I catalani sanno che, se restassero parte della Spagna, subirebbero ogni forma di subdola persecuzione politica e giuridica nei prossimi anni. Secedere è la sola strada per non cedere. Ormai il dado è tratto. La Spagna non esiste più. (Alessandro Storti)

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«Për fé fòra un pòpol, a s’ancamin-a co’l gaveje la memòria. As dëstruvo ij sò lìber, soa coltura, soa stòria... ».

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