Novara – Si conclude oggi il corso “Il Novarese: ParliamoNE… parliamoLO”, organizzato anche quest’anno da Academia dël Risôn, Ca dë Studi Piemontèis, Gioventura Piemontèisa e Nuares.it.
Questa edizione del Corso (che prosegue una tradizione che va avanti ininterrottamente dal 2001) si è caratterizzata per il coinvolgimento diretto degli “studenti”, che in cinque degli otto incontri fin qui svoltisi sono stati chiamati a scegliere, leggere e commentare una poesia di un poeta di quel gruppo che Pinin Pacòt battezzò (sui Brandé del ’62) come i “5 dë Novara”: il gruppo – formato da Sandro Bermani, Maria De Angelis, Luisa Falzoni, Giulio Carlo Genocchio e Dante Ticozzi – che di fatto fondò la letteratura nella parlata di Novara.
«La scelta didattica – spiega Gianfranco Pavesi, responsabile scientifico del Corso – ha il duplice scopo di far rompere il ghiaccio rispetto alla lettura in pubblico e di far approfondire la conoscenza degli autori: l’individuazione di un brano comporta infatti una meditata valutazione tra una rosa di “candidati”, tutti dunque da leggere e rileggere in modo approfondito, mentre la lettura implica l’analisi attenta del testo e delle sue sfumature di significato; risultati difficilmente raggiungibili con la sola fruizione passiva di brani letti da altri».
L’appuntamento di oggi è particolarmente significativo perché propone un “classico”: la premiazione del “Premi Lantarnin – Alla ricerca di Autori in erba”, giunto quest’anno alla sesta edizione. «Il Premi Lantarnin – spiega ancora Pavesi – è “l’incubatore di talenti” da cui sono usciti negli ultimi anni gli autori che hanno poi fatto onore al Novarese nei concorsi regionali e nazionali. La sua formula prevede infatti che possano partecipare solo gli iscritti ai corsi che non siano mai saliti sul podio in altri concorsi».
Quest’anno sono state ammesse al “Lantarnin” 10 poesie e 5 prose, che, manco a dirlo, prima della premiazione saranno tutte lette dai rispettivi autori; numeri piccoli, se vogliamo, come del resto ovvio visti i requisiti richiesti per la partecipazione, ma Pavesi è pronto a scommettere che anche quest’anno qualcuno dei concorrenti non tarderà a mettersi in luce anche a livello regionale.
«A nome personale e dell’Academia – tiene a sottolineare in conclusione Pavesi – voglio rivolgere un sentitissimo “grazie!” a Ca dë Studi Piemontèis e Gioventura Piemontèisa, citate in ordine esclusivamente alfabetico, per la consueta, grandissima generosità con cui anche quest’anno hanno costituito il montepremi del concorso, che per tradizione consiste esclusivamente in libri».
Info: Academia dël Risôn (349 1328385) e Nuares.it (328 0180776).