Turin, 19 giugno alla Ca dë Studi Piemontèis: Il confine occidentale | Dalla langue d’oc al movimento no tav

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giovedì 19 giugno 2014 – ore 18
al
Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis
Via Ottavio Revel 15, Torino – tel. 011/537486 – info@studipiemontesi.it

Presentazione del volume

di Michele Pellegrini

Il confine occidentale 
Dalla langue d’oc al movimento no tav 
(Oltre edizioni, Sestri Levante 2014, pp. 276)

 Dopo l’introduzione di Albina Malerba
 Intervengono, con l’Autore

 Marco Cuaz
 Università della Valle d’Aosta

 Giorgio Federico Siboni
Università degli Studi di Milano

Modera
 Gustavo Mola di Nomaglio
 

Le terre dove da centocinquant’anni corre il confine tra Italia e Francia sono state per secoli altro: luoghi di passaggio, di incontro tra culture altre e identità religiose diverse, centro di una dominazione di Antico Regime che rimase per secoli uno Stato di passo con possedimenti di qua e di là dalle Alpi. Un mondo unito dalla lingua o dalla cultura e dal costume: con un suo cuore che, nelle Alpi, tra Savoia e Piemonte, tra Haute Maurienne e Susa, fin dai secoli altomedievali, fu il Moncenisio; nel 1860 per la prima volta da lì fu fatta passare una frontiera che, presentata come necessaria, lineare e inevitabile, ha in parte lacerato e disperso questa comunità umana. Oggi mute testimoni di quel nuovo confine sono le innumerevoli “fortezze Bastiani” che vegliano malinconiche le vette italiane e francesi.
Per gli uomini delle valli del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta, la Francia fu terra di emigrazione e riferimento culturale, per divenire nemica con l’entrata in guerra dell’Italia fascista a fianco della Germania nel giugno del 1940. Il coup de poignard dans le dos fu causa delle dure richieste francesi alla fine del conflitto che, inizialmente rivolte anche alla Valle d’Aosta, portarono l’Italia a dover rinunciare a Briga e Tenda in seguito al trattato di Parigi del 1947.
Ormai da decenni i due Paesi hanno avviato progetti di cooperazione regionale che hanno portato nel 2007 alla firma del protocollo d’intesa per l’euroregione Alpi-Mediterraneo. Ciononostante rimangono aperte molte questioni, non ultima quella legata alla nuova linea ad alta velocità Torino-Lione, contro cui da vent’anni lotta il movimento No Tav, e circa la quale si registra un dibattito acceso, animato da opposte visioni e valutazioni.
Nella consapevole certezza che lo studio della storia, come insieme di domande cui rispondere con onestà intellettuale, di questioni da risolvere con spirito di verità, debba continuare ad esistere, intento di questo saggio è presentare tematiche complesse ed estremamente delicate ad un pubblico di non addetti ai lavori, poiché nonostante i tanti profondi e rapidi mutamenti avvenuti, tanto, anzi troppo del passato continua ad essere iscritto nel nostro presente perché ci si possa prendere il lusso di ignorarlo. 
 
Michele Pellegrini: laureato in Storia della Chiesa medievale e dei movimenti ereticali, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia del cristianesimo e delle chiese cristiane; è archivista e paleografo. Autore di diversi studi di storia medievale e moderna, le sue ricerche guardano alle istituzioni ecclesiastiche e alla storia delle minoranze culturali e religiose con particolare interesse per l’Italia centro-settentrionale.
  

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