A l’é surtì
“Ël Giornalin ëd Gioanin Tempesta”
Indagine su Gian Burrasca (Pensieri, parole e canzoni)
ëd Sergio Donna e Beppe Novajra
Ridussion an lenga piemontèisa dla ciadeuvra ‘d Vamba (Luigi Bertelli)
Il Giornalino di Gian Burrasca
Illustrazioni di Dorella Gigliotti
Prefazione di Albina Malerba
Ël Giornalin ëd Gioanin Tempesta
a l’é dedicà a tuti coj ch’a-i ten-o
a ’mprende, scoté, lese e parlé
nòstra bela lenga piemontèisa
RECITAL: “Ël Giornalin ëd Gioanin Tempesta | Indagine su Gian Burrasca”
SALONE DEL LIBRO 2014 (Salone Off)
Sabato 10/05/2014 ore 21, Giardini Grosa
Corso Vittorio E. II, ang. Corso Inghilterra • Torino
Padiglione Salone Off
Ingresso libero
La presentazione ha forma di recital, con letture e canzoni, e con l’intervento degli Autori.
Giuseppe Novajra proporrà alla chitarra alcune canzoni, i cui testi e gli spartiti sono pubblicati nel libro.
Gian Burrasca sulle sponde del Po e della Dora
La letteratura in piemontese annovera nella sua bibliografia alcune belle traduzioni di libri che illustrano la storia letteraria italiana.
A parte le pagine dei classici, o il generoso tentativo di Luigi Riccardo Piovano di portare in lingua nostra la Divina commedia, le più riuscite e fortunate sono traduzioni di opere per ragazzi.
Basti pensare al Pinocchio an piemonteis di Luigi Griva per le edizioni Viglongo (1981); al Cuore di De Amicis, Cheur nella versione di Giovanni Magnani (edizioni Vento del Piemonte, 1994); o all’immortale Piccolo Principe, Ёl Cit Prinsi (Gioventura Piemontèisa, 2000).
Classici per ragazzi e adolescenti che sanno ancora oggi incantare e affascinare tutti, e che in piemontese ci riportano d’amblé alla dolce nostalgia di un tempo d’antan.
In questo solco si colloca anche la felice idea di Sergio Donna di impastare in suoni subalpini il Giornalino di Gian Burrasca, del mitico Vamba (Luigi Bertelli), che tutti ricordiamo se non altro per l’interpretazione televisiva di Rita Pavone, cantante di successo nata in riva alla Dora.
Come Pinocchio e Cuore, anche Gian Burrasca ha accompagnato generazioni di ragazzi, e chissà che Ël giornalin ed Gioanin Tempesta (Monginevro Cultura | Ël Torèt, 2014) oltre agli appassionati e curiosi di piemontese non riesca ad avvicinare ai suoni, alle sfumature, alla ricchezza che la lingua piemontese sa offrire nella nitida riduzione di Sergio Donna, la generazione dei nativi digitali.
Cominciando dal titolo, felice la versione di Burrasca in Tempesta (in piemontese la tempesta è anche e soprattutto la grandine, che si abbatte improvvisa e devastante), spigoliamo il percorso di qualche parola dall’Arno al Po e alla Dora, che Sergio Donna, ripescando senza alcuna fatica dalla conoscenza fluida e naturale della lingua, ci fa riscoprire nelle sue più godibili capacità espressive: a l’e sautame ‘l balin; tutti fermi, tuti zitti: tuta ciuto la maraja, dove quel maraja, a chi appena un po’ conosce il piemontese, suggerisce davvero un mondo, un’epoca; ël trigomiro: l’intrigo, la trama… da quanto tempo non lo sentivo circolare? I giochi di prestigio, ij gieugh da scamoteur, la neuit ëd le patele, il cocchiere, il berlandin…E non sono poco belli e divertenti alcuni nomi di protagonisti?: Milor Maunet (Mi’ lordo); ël professor Muscol, Barba Rancin, Barba Drocheri… e l’elenco potrebbe essere lungo, lungo come le pagine del libro.
Un lavoro paziente, capace di piegare il lessico al dettato della traduzione, ritrovando tante parole che sembravano perdute, dimenticate. Pagina dopo pagina, con grande divertimento, quasi quasi ci sembra che Gian Burrasca sia proprio nato Gioanin Tempesta.
Il tandem con Giuseppe Novajra, che nella seconda parte (Indagine su Gian Burrasca) attraversa il testo con pensieri, azioni e canzoni, conferma un sodalizio che da diversi anni regala ai piemontesi parole, libri, manifestazioni, preziosi momenti per mantenere viva una storia, una tradizione, una lingua che ci è stata consegnata dai nostri padri e che noi non siamo più capaci di trasmettere ai nostri figli.
Albina Malerba
Centro Studi Piemontesi
Ca de Studi Piemonteis