Noi avevamo messo in guardia i Piemontesi da tempo (ed era fin troppo facile prevederlo).
Ecco il ddl costituzionale per abolire ogni forma di autonomia: via le Regioni, truffa dell’istituzione del “Senato delle autonomie” (che non conta nulla, non potendo nemmeno legiferare), ipercentralizzazione di tutte le competenze a Roma.
Il nuovo “senato delle autonomie” (non elettivo) non approverà la legge di bilancio, non voterà la fiducia al governo e non approverà leggi; potrà occuparsi solo di Roma capitale e delle leggi costituzionali. È la foglia di fico per giustificare lo svuotamento delle Regioni e per riassegnare tutte le competenze allo stato centrale italiano.
Saranno eliminate le competenze legislative “concorrenti” (cioè, la gran parte) e verrà inserita in costituzione la “clausola di supremazia” della legge statale sulle leggi regionali, vale a dire ogni legge regionale potrà essere annullata o modificata con un semplice decreto.
Altro che «riconoscimento della lingua piemontese» o articolo 6 della costituzione!
È l’epilogo della lunga marcia per abolire i nostri Comuni e la Regione. Peggio che nel regime. Questa è la pietra tombale su qualsiasi ipotesi autonomista: l’italia è irriformabile e i popoli non italiani nello stato italico non hanno più alcuno spazio.