Ddl 1113 in Senato per il riconoscimento del piemontese

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  • «La tutela e il promovimento delle lingue regionali o minoritarie nei diversi Paesi e regioni d’Europa contribuiscono in modo considerevole a costruire un’Europa fondata sui principi della democrazia e della diversità culturale, nell’ambito della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale». La questione della tutela giuridica delle minoranze linguistiche è stata oggetto di numerosi dibattiti parlamentari nel corso di varie legislature, che hanno condotto alla definitiva approvazione – nella XIII legislatura – della legge 15 dicembre 1999, n. 482.

La normativa italiana attualmente vigente riassume, in definitiva, i settori di applicazione della convenzione-quadro. Più precisamente, contiene norme per la tutela delle lingue e delle culture minoritarie storicamente presenti in Italia, ossia delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo. Tuttavia, non riconosce la lingua piemontese.
A tale proposito Gioventura Piemontèisa (unico soggetto culturale-politico che produce cultura vincolata ad una progettualità legislativa) ha promosso una proposta di modifica alla Legge 15.12.1999 n. 482. In data 14 ottobre 2008, attraverso l’iniziativa della Senatrice Mirella Giai, è stato presentato un disegno di legge (il n. 1113) che ad oggi ha raccolto l’adesione dei Senatori Gianpiero D’Alia, Oskar Peterlini, Manfred Pinzger, Stefano Ceccanti, Mauro Maria Marino, Magda Negri, Lucio Malan, Pietro Marcenaro, Roberto Della Seta, Franca Biondelli (parte del Gruppo della Sen. Giai, parte dei Senatori eletti in Piemonte), e che il 16 Dicembre è stato assegnato alla 1a Commissione Affari Costituzionali.
Gioventura Piemontèisa ha elaborato direttamente il testo della proposta di legge fatta propria dalla Senatrice Giai, ed ha contattato tutti i Senatori eletti in Piemonte al fine di sensibilizzarli rispetto alla carenza legislativa che penalizza ingiustamente la lingua piemontese. In tale senso i Senatori che hanno appoggiato il disegno di legge hanno dimostrato, attraverso la loro convinta adesione, che l’interlocuzione tra soggetti culturali e politici può produrre una spinta virtuosa nell’individuare zone d’ombra democratiche e concorrere a sanarle con precisi atti legislativi.

Conferenza di presentazione del ddl 1113

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