È morto a Chieri il maestro Mario Piovano

Home » È morto a Chieri il maestro Mario Piovano

Aurelio Seimandi, attuale direttore della Banda Musicale di Saluzzo: “Non c’è balera in cui non si sia ballato un suo pezzo. Non c’è Banda che non ne suoni un arrangiamento.

23.12.2013 – È morto in mattinata a Chieri il maestro Mario Piovano

La musica popolare piemontese è in lutto. Si è spento in mattinata Mario Piovano, suo massimo esponente. Aveva 86 anni, essendo nato a Cambiano il, 14 maggio 1927 ed era un fisarmonicista, compositore e cantante.
La morte lo ha raggiunto in mattinata all’Ospedale di Chieri dove era da tempo ricoverato. 

Figlio di Giuliano, sindaco di Cambiano per 20 anni, aveva iniziato la carriera come fisarmonicista alla fine degli anni ’40, suonando nelle orchestre Zeme e Migliardi. Negli anni ’50 soggiorna, per un lungo periodo, in Francia, raggiungendo una certa notorietà ed esibendosi con molti artisti, tra cui Gilbert Bécaud.
Tornato in Piemonte, nel 1958 ottiene un contratto con la Fonit Cetra, per cui pubblica i primi 45 giri. Nel decennio successivo si avvicina alla musica leggera, lavorando con la Kansas come compositore e talent scout: scopre e lancia, tra gli altri, i Rogers, e compone canzoni per i “Camaleonti” e i “Cavernicoli”. Ma non trascura l’attività in proprio, e nel 1966 scrive la sua canzone più celebre, “Cimitero di rose”: reincisa da molti artisti, al punto da essere ritenuta, a torto, una canzone popolare, entra anche nel repertorio di molti cori.
Nel 1969 scrive, insieme a Piero Novelli, molte delle canzoni contenute nell’album …e poi domani ancora di Luisella Guidetti, primo album pubblicato dalla Numero Uno, l’etichetta di Mogol e Lucio Battisti.
Torna poi alla Fonit Cetra, per cui scrive le canzoni per l’album La strada di Graziella Ciaiolo (1970); passa poi alla RCA, per cui inciderà altri dischi per tutto il decennio. Nel 1971 Gigliola Cinquetti incide “E qui comando io”, canzone rielaborata musicalmente dal Maestro Piovano (insieme a Turi Golino). Continua l’attività anche negli anni ’80 e ’90, esibendosi con la sua orchestra. Il 12 marzo 2010 ha ricevuto il Premio alla Carriera durante lo Sparone Folk Festival.
Aurelio Seimandi, attuale direttore della Banda Musicale di Saluzzo, lo ricorda con gli occhi velati di pianto: “La musica perde un artista di rara bravura e bontà d’animo, io un amico e maestri insostituibile. Non c’è balera in cui non si sia ballato un suo pezzo. Non c’è Banda che non ne suoni un arrangiamento. Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo cantato la sua ‘Cimitero di rose’”.
 
I funerali di Mario Piovano si svolgeranno alle 14.45 di giovedì 26 dicembre nella Confraternita di Cambiano. La camera ardente è stata allestita presso la Casa di riposo della stessa cittadina torinese.

23.12.2013 – Rid. da TargatoCN

Mario Piovan – A Turin a la Reusa Bianca (enr. 1975) Maestro Mario Piovan – La Reusa Bianca

____________________________________________________________________

Nel giorno della morte del grande musicista torinese, pubblico questa autentica chicca, incredibilmente sconosciuta pressoché a chiunque. E’ un commovente brano in un piemontese “facilitato”, dove le parole e la fisarmonica di Piovano porgono il proprio amorevole e sofferto saluto agli Invincibili caduti a Superga il 4 maggio 1949.

_

Na bruta giornà (da Quotidiano Piemontese)
E’ notizia di ieri sera la scomparsa di Mario Piovano, che nella sua Cambiano ha chiuso gli occhi all’età di 86 anni. Il musicista torinese, tanto apprezzato a livello internazionale (non a caso Pertini lo aveva creato Cavaliere della Repubblica) quanto forse sottovalutato in patria, verrà forse ora riscoperto, come spesso capita agli artisti che se ne vanno; da parte nostra, vogliamo iniziare facendo conoscere una sua misconosciuta canzone, pubblicata nel 1967, con la quale vogliamo ricordarlo. Si tratta di una vera chicca, un brano in cui il fisarmonicista racconta lo schianto di Superga del 4 maggio 1949, salutando con dolore ed affetto il Grande Torino. Recuperato questo brano, ne abbiamo realizzato un semplice videomontaggio perché tutti possano fruirne; è in lingua piemontese, la lingua naturale del ragazzino sconvolto dalla notizia della sciagura, ma di facile comprensione per tutti (abbiamo inserito i sottotitoli).

CHI SIAMO

«Për fé fòra un pòpol, a s’ancamin-a co’l gaveje la memòria. As dëstruvo ij sò lìber, soa coltura, soa stòria... ».

SOCIAL
CONTAT

Piassa dl’Oratòri ‘d Don Bòsch 15030 Ël Sumian / Occimiano (AL) | e-mail: giovpiem@yahoo.it

.

Torna su