Appendere una bandiera è un gesto d’amore. Non si dovrebbe mai ricorrere ad una legge per imporlo forzatamente. Nei paesi più civili, infatti, penso alla Norvegia ad esempio, è cosa comune avere un pennone nel giardino davanti a casa, per appendervi l’emblema nazionale. Ma in Italia è tutto alla rovescia. Il Drapò piemontese deve essere appeso alle aste degli edifici pubblici in forza di una legge regionale. Le bandiere italiana e dell’unione europea lo devono ad una normativa “nazionale”. Così quando ci si imbatte in un Drapò appeso al contrario la prima cosa che viene in mente è che, forse, gli incaricati del Comune, non sanno quale sia il verso giusto. Tuttavia, se così fosse, ci troveremmo di fronte ad un atteggiamento negligente dell’amministrazione locale, che nell’attuare una normativa non si cura di chiedere quale sia il verso giusto del Drapò.
Poi, però, il Drapò sparisce e al suo posto compare una bandiera delle Nazioni Unite, perché il prefetto locale come tutti gli anni invita le amministrazioni locali a celebrare l’anno di fondazione delle nazioni unite con l’esposizione della relativa bandiera accanto a quella italiana ed europea. Allora penso: è peggio di quello che sembra. Mi sarebbe piaciuto che gli amministratori dei Comuni piemontesi fossero come gli sgherri britannici di inizio Novecento, inviati in Ulster a soggiogare gli istinti indipendentisti irlandesi. Almeno ci troveremmo di fronte dei fieri e ben individuabili nemici. Purtroppo la realtà è che il nostro nemico si chiama indifferenza e lottare contro l’indifferenza non è facile. A Torino ogni scusa è valida per non appendere il Drapò: manca il pennone; l’asta è rotta; non abbiamo i soldi. Al comune di Cambiano, al contrario, non è rilevante quale sia il verso giusto per appendere il Drapò piemontese. E se c’è bisogno di un pennone per appendere un qualsiasi altro emblema, quello straccio rosso crociato è il primo che viene sacrificato: tanto a chi importa?
(S.A.)
►23.10.2013 | Disprezzo per i Piemontesi a Cambiano. Azione legale di Gioventura Piemontèisa