2.10.2013
- Andrea Ballarè Sindaco – Via le ultime tracce del villaggio di Asterix…
- M.GR. – Era l’impronta indelebile del provincialismo e della grettezza mentale […]
- M.MO. – […] non si può commentare qualsiasi cosa con l’argomento che c’è altro di più importante di cui occuparsi.
- M.AG. – Via il cartello Via il dolore… che squallore! Stiamo attenti che questa giunta x caso metterà nuovi cartelli in lingua straniera… in arabo o magari in “congolese”!
- Andrea Ballarè Sindaco – A., pensavo anche al rom o all’albanese. Che ne dice?
- Al.MA. – Stiamo attenti che fra poco non potremo neanche più parlare il noarés perchè verremo multati! vergogna!
- Al.GR. – Che tristezza, una delle poche cose che mi ricordava di essere a Novara…
- M.AG. – Ah già ma Lei è x l’integrazione in stile kyenge… beh Novara non è solo sua anzi è anche e sopratutto di noi cittadini e contribuenti […]
- Andrea Ballarè Sindaco – Ha mai alzato gli occhi? Si è accorto che c’è una cupola che svetta su Novara? Quello è il nostro simbolo. Quello le dovrebbe ricordare dove è.
- Gi.SA. – Perdiamo ancora un po’ della nostra identità… mettiamola scritta in arabo e nelle altre lingue!
- Al.GR. – Già, ma distinguo la storia dal presente… E coi miei occhi vorrei vedere (anzi, vorrei NON vedere) molto altro.
- Andrea Ballarè Sindaco – Il cartello era ridicolo e pacchiano. L’identità novarese si costruisce e si promuove in ben altri modi.
- R.RA. – Ora ci spieghi come.
- Gi.SA. – Più che alzarli gli occhi… Forse sarebbe meglio guardare quello che succede x strada!
- V.MO. – Ma perché? Come fa uno ad alzarsi al mattino e decidere “beh, ciah, oggi togliamo i cartelli Noara”… ma che fastidio davano…? Anch’io vorrei alzarmi e dire “beh, ciah, da oggi via la politica e sparite tutti”.
- Da.C. – beh sì, con questa amministrazione non mi stupirei se vedessi i cartelli in albanese o altro che non sia novarese… la direzione presa è quella di cambiare anche la cupola con una moschea? Sono novarese, e non devo piú avere diritto al mio dialetto perché chi amministra lo fa per le idee del suo partito, e non per il bene dei cittadini?
- Caro sciur sìndich (scritto in novarese si può?), col dovuto rispetto, il simbolo vero di Novara sono i novaresi, la loro lingua e le loro tradizioni! ÀLTËR CHE BALI!
- S.BA. – Mi sòn dë Noara e le mìa cont ij cartel che ti dimostri dë vess noarés… l’è con l’amor për la tò cità e për tut col ch’a-gh’è dë bel int la tò cità, e se ‘t la capissi mìa… studia!
- Da.C. – […] e l’identità novarese si mantiene mantenendo lingua, tradizioni e il bene di cittadini e città! non con […] e feste che con Novara nulla c’entrano. I soldini vanno prima alle mense scolastiche, servizi pubblici… non dimentichiamo che a pagar tasse e stipendi pubblici, qui sono i noarés, e in altri posti, lingua e tradizioni sono difese in primis da chi amministra!
- Gioventura Piemontèisa – «Via le ultime tracce del villaggio di Asterix… »: si crede anche spiritoso, il sindaco di Novara Andrea Ballarè, nel suo delirio iconoclasta antipiemontese e antinovarese. È vero, quei cartelli erano orrendi e scorretti, ma almeno cercavano di ricordare che «Noara» ha una sua identità. Adesso può essere soltanto una delle “cento città”, l’ennesima con un sindaco degno del peggior fascismo e del peggior socialismo reale, che manifesta così il suo disprezzo per tutto ciò che sono stati negli ultimi mille anni i Novaresi che parlavano noarés. Un altro emulo di Tolomei, uno di quei personaggi che ci fanno riflettere sul fatto che prima dei Novaresi si estinguerà l’intelligenza. Sul nostro profilo abbiamo ripreso la sua foto – che resterà nella storia della nostra lingua insieme al suo nome come paradigma di ottusità – affiancandola ad alcuni esempi di come vengono rispettate e rese visibili le identità in Europa. Anche Noara sta scivolando nel “baratro” della mediocrità e dell’uniformità. Vergogna. Vergogna. E poi c’è ancora qualcuno (pochi, a dire il vero) che fa demagogia sul nostro soffermarci sui simboli: come vedete c’è chi è più bravo di noi. Ma non lo invidiamo, lo compatiamo.
- Andrea Ballarè Sindaco Non mi pare di avere mai detto che quello dei cartelli sia stato o sia un problema prioritario. Si tratta di un gesto simbolico. E basta.
- Gioventura Piemontèisa – Novaresi: così bisogna fare: https://www.gioventurapiemonteisa.net/2020/?p=14702 Dategli una lezione a questo degno seguace della politica del ventennio.
- Da.C. – e comunque non si è mai vista un’amministrazione, togliere il nome della propria cittá perché scritto nel proprio dialetto! È una sciocchezza se paragonata a problemi più seri, ma è comunque una vera vergogna! Chi amministra una cittá, deve perseguire il bene della stessa, non interessi di partito.
- Andrea Ballarè Sindaco – Signor Gioventura piemontejsa Si calmi… Furore iconoclasta? Seguace delle politiche del ventennio? Sa come diceva il principe De Curtis in arte Totò (azz… un napoletano…)? MA MI FACCIA IL PIACERE! (sic!!, NdR)
- Andrea Ballarè Sindaco – Gentile Ca., Invece chi per dieci anni ha cercato di “padanizzare” Novara arrivando a mettere la bandiera del sole delle alpi sul castello cosa ha fatto se non propaganda di partito? Io sono solo intervenuto a “bonificare”.
- Gioventura Piemontèisa – Signor Sindaco, ci faccia Lei il piacere, e chieda scusa ai Novaresi e a tutti i Piemontesi per questo gravissimo insulto alla loro identità. Non si può mettere sempre l’ideologia davanti a tutto.
- R.G. – Uè giuventura piemonteisa, immagino tu sia leghista, volevo solo ricordati che la padania non esiste… Uahahahahahaha
- M.AG. – […] è inutile accanirsi perchè non c’è peggior sordo di chi non voglia sentire! Questo piccolo segno di inciviltà verso i cittadini Novaresi non è che il preambolo di una svendita di identità… […]
- Da.C. – caro scior sìndich, mettere la bandiera è sicuramente un’esagerazione, ma cosi facendo, lei stà solo ripetendo lo stesso comportamento di quei signori, in senso opposto, e ancor più odioso in quanto non tocca sciocchi simboli di partito, ma il nome della nostra città, nel nostro ancora amato dialetto e, tenga presente, che di “bonificare” potrebbe venire voglia anche ad altri.
- Che mi dice di tutte quelle insegne bellamente esposte in arabo? se il dialetto novarese offende, figuriamoci quelle! bonifichiamo?
- Andrea Ballarè Sindaco – M., il castello sta per ripartire perché finalmente i soldi sono arrivati. Il bassorilievo della statua – sembrerà incredibile – è tuttora sotto sequestro. Quanto al Coccia… Mi pare che mai come in questi due anni sia stato potenziato, con grandissime produzioni come il Macbeth diretto da Dario Argento che debutta venerdì. Mandi un curriculum alla direttrice del teatro, […]. Mai dire mai
- Andrea Ballarè Sindaco – C., non ho mai detto – e non penso – che il dialetto novarese offenda. Penso invece che quei cartelli inutili, provinciali, pacchiani offendano il dialetto perché lo strumentalizzano
- M.AG. – Innanzitutto e stato lei ad accusare di commenti xenofobi, basta solamente tornare indietro nel post per potersi rendere conto di questa cosa… […] è sconvolgente la sua bassezza in questi commenti… […]
- Gioventura Piemontèisa – Uè R.G., lei si crede troppo furbo: “tu” siamo “noi” e siamo apartitici e pre-ideologici da vent’anni, si informi. Con noi il gioco destra/sinistra non attacca, siamo più duri di quanto crede.
- Da.C. – vuole essere cosí gentile da spiegarmi come il mio dialetto possa strumentalizzare alcunché? Se strumentalizza un cartello, come la mettiamo con alcune zone, dove le insegne dei negozi non sono neanche in italiano? E perché queste invece possono essere mantenute?
- Da.C. – se lei trova pacchiani e provinciali i cartelli in dialetto, in tanti troviamo da ghetto e offensivi verso il paese che li ospita quelle… bonifichiamo?
- Gioventura Piemontèisa – Anche questa è « Noara », Signor Sindaco. Ci pensi, faccia rifare quei cartelli più belli di prima. http://www.youtube.com/watch?v=vXjqQElqcko
- Andrea Ballarè Sindaco – Gioventura… Noara lo direte voi a Torino. Qui da noi proprio no
- Gioventura Piemontèisa – Ecco, non cerchi di sviare il discorso. La O su legge U, in occitano, in piemontese, in lombardo e in novarese. Non è colpa nostra se non tutti lo sanno scrivere, avete soltanto da insegnarlo nelle scuole. Chi le dice che l’admin stia scrivendo da Torino? L’Associazione è di Occimiano, e lavora a Novara dal 1999.
- Gioventura Piemontèisa – Non è solo questione di schieramento politico, ognuno la pensa come vuole. Da qualsiasi parte uno si schieri ci va sensibilità, rispetto, amore, memoria, studio, perseveranza. Altrimenti sono questi i risultati. Non se la prenda il Sindaco, vogliamo credere che sia stato mal consigliato. Faccia la cortesia, ne approfitti per mettere dei cartelli belli e corretti.
- Andrea Ballarè Sindaco – Io ho a cuore i novaresi. Tutti. Quelli nati a Novara, quelli nati a Rovigo, quelli nati a Limbadi o a Gela, quelli nati a Marrachech o a Benin City o a Lima o a Bucarest
- Gioventura Piemontèisa – Ed è giusto così. Però a Noara la lingua locale è soltanto una, le altre sono tutte arrivate dopo. Vanno rispettate e studiate, ma il novarese, in più, deve anche vedersi, percepirsi, respirarsi. Altrimenti si snatura la storia e l’identità della città.
- Da.C. – intanto toglie i cartelli in novarese e lascia quelli in arabo, le case vengono date agli immigrati, e non ai novaresi […] per inciso, io non vedo la nostra città come il villaggio di Asterix.
- Sr.P. – Non c’è niente di peggio dei Piemontesi che rinnegano la loro lingua e la loro identità. O se non la sanno perché non gliel’hanno insegnata, peccato che non sentano l’emozione di questa lingua, il fremito della propria parlata, l’amore per le proprie stradine, come la bellezza del territorio circostante e non solo. E’ ora di finirla con la storia dei cartelli strumentali e che si tolgono e si mettono a seconda dell’ideologia o dell’ignoranza del politico di turno. Allora tolga anche il cartello dei gemellaggi, tanto la cultura non porta frutto no? Vada a dirlo ai Frisoni, ai Catalani, ai Friulani, ai Sardi, ai Bretoni e così via che sono provinciali! […] La mentalità provinciale e chiusa la si mantiene perché fa comodo pensare che il Piemontese sia un volgare dialetto parlato da pochi e male e incapace di esprimere l’esprimibile di oggi. Pensare che il Noares sia un dialetto della lingua piemontese, lingua parlata almeno da 1, 5 milioni di persone attivamente e molte molte altre passivamente? Che sia una lingua tale per l’UNESCO? Per l’UE? Per linguisti di tutto il mondo tranne che nel mondo universitario italiano? Studiata in università straniere e dai Piemontesi come Lei rinnegata?
- Si.C. – È proprio un peccato che vengano tolti, ricordavano le usanze del dialetto, cosa che si sta perdendo sempre di più durante gli anni… E poi, che fastidio davano? Se non vi piace Novara, perchè ci state? Ci tengo alla città ed ai suoi modi per riconoscerla, primo di tutti la cupola! Ma il cartello in dialetto… Che fastidio dava? Ah già, sotto non c’era la traduzione, probabilmente a qualcuno dava fastidio… تسعة
- Da.CH. – il dialetto novarese è un “bastardo”, zeppo di contaminazioni lombarde su una base piemontese, quindi il riferimento all’occitano è quanto meno improprio. Usare la “Lenga piemontèisa” è un tentativo di omologare questo territorio al resto del Piemonte, ma siamo da sempre terra di confine. Togliere quei cartelli è un atto di buon gusto e di sprovincializzazione. Servivano solo a far propaganda ad una parte politica, che si è inventata riti, miti, liturgie per abbindolare la gente e fare affari loschi in Tanzania con i soldi dei contribuenti.
- S.TO. – E si spendono inutilmente soldi per togliere cartelli che ci rappresentano e che ci legano alle nostre radici. Complimenti “sindaco”. Pensi che una volta fui ripreso da un colombiano perché lo salutai augurandogli un buon Week end mi disse:parla in Italiano o meglio ancora nel tuo dialetto voi italiani state dimenticando e calpestando la vostra bellissima lingua e i vostri splendidi dialetti
- F.GI. – Ma che fastidio dava quel cartello? A me piaceva…
- Ib.L. – Benvenuti in Cina
- Li.D. – Certo che il sindaco Andrea Ballarè che ridicolizza la propria città chiamandola villaggio di Asterix è assurdo!
- S.AR. – … che novità… qua non c’entra niente il discorso immigrazione… c’entra solo che adesso tutte le questioni legate alla propria cultura, alla visione tradizionalista della vita della famiglia, non vanno più di moda… anzi addirittura tutto ciò che è tradizionalista diventa quasi irrispettoso… la scritta NOARA è solo un piccolo esempio… però purtroppo è così! in ogni caso caro sindaco poteva anche togliere ma segnalarlo è abbastanza futile e ridicolo… […]
- U.CA. – E certo, rinunciamo alle nostre radici… tanto vale metterne uno in Arabo o Cinese per accontentare quelli che tengono i negozi aperti 24h su 24h con le insegne nelle loro lingua madre. Che pena.
- NO.M. – Non è sostituire, è togliere uno dei due… non è che prima era presente solo il cartello Noara, erano presenti entrambi
- Am.SI. – Adesso scriviamo Novala? Siete solo ridicoli, razza di ebeti, andate bene in mezzo a un campo a pala e picco, dove vanno i nostri soldi? Al posto di spenderli per le scuole ecc ecc, ma questa è l’italia (non Italia) lasciate il cadreghino
- W.A. – mi chiedevo quando li avessero (sic!, ndr) tolti quei cartelli. finalmente!
- O.B. – Semplicemente assurdo….. la mentalità del “devo eliminare ciò che il mio predecessore ha fatto” continua ad andare di moda… invece di impegnarsi a fare qualcosa di nuovo tipo un miglioramento sui rifiuti abbandonati… che schifo… vergogna
- Ba.M. – si Monica, … in più, dal punto di vista dei novaresi è come togliere il crocefisso dalle scuole, di dove sarà originario il nostro sindaco?
- Lo.G. – Bravo sindaco, lei si che risolve i veri problemi. Che le piaccia o no Noara l’é Noara
- Gioventura Piemontèisa – @Da.CH. – : in questa discussione nessuno ha mai etichettato il novarese. Sia ciò che sia: novarese e basta, se le piace. Non ci pare tanto improprio il riferimento ad altre lingue della stessa famiglia linguistica; avremmo potuto citare l’antico francese. Qui si sta di nuovo sviando il discorso girando la frittata, mentre a noi piace mettere il dito nella piaga: siamo noi gli «omologati», noi Novaresi, noi Piemontesi, a una non-cultura ideologica che ormai si è ridotta a livello di dispettuccio. Togliere quei cartelli è un atto di omologazione e di livellamento identitario, è un piccolo passo avanti verso il futuro consumatore senza radici.
- An.CR. – A presto i nuovi cartelli “Novara la città della zanzara” prodotto locale con marchio ogp.
- Rt. R. – ve lo dico in novarese… Noara l’é mìa new york.
- Pi.BO. – Ogni giorno perdiamo la nostra identità e non ci ricorderemo più chi siamo da dove nasciamo e soprattutto dove ci state facendo finire!
- Mi.BO. – E si questo è il vero problema di Novara una città morta… complimenti… (cmq resta Noara anche se togliete i cartelli)
- Mo.TO. – Era per caso offensivo per qualcuno? No perche’ se adesso dobbiamo anche rinnegare il nostro dialetto, il dialetto dei nostri nonni… Veramente vergognoso, mi piacerebbe proprio sapere chi si e’ alzato una mattina e tra le tante cose da fare per Novara ed i suoi cittadini ha pensato bene invece di fare una simile (a mio parere) idiozia! Complimenti veramente continuate così, di questo abbiamo bisogno.
- Gi.RA. – C’è evidentemente qualcuno a cui davano un fastidio estremo questi cartelli. Così tanto da farsi vanto di averli tolti. Dopo un anno e mezzo di amministrazione… ma se era così importante non essere più “villaggio di Asterix” a me sembra un intervento molto, molto in ritardo, Andrea Ballarè Sindaco!
- Ma.LI. – Davano davvero così fastidio? Erano davvero così offensivi per la città ed i suoi abitanti? Quello che trovo davvero offensivo è sapere che sono stati usati dei soldi pubblici per un azione così poco utile, e oltretutto mettendo foto per darsi vanto. Complimenti sindaco. P.s. a me non davano nessun fastidio… anzi la trovavo una cosa simpatica, nonostante sia figlio di genitori di altre regioni italiane e non essendo propriamente un novarese docg.
- Lo.G. – Adesso attendiamo la rimozione più importante e che ci preme di più, quella del sindaco Ballarè
- Al.CA. – la mia prima parola pronunciata in dialetto novarese…
- G.GA. – Perdiamo pure le nostre tradizioni… […]
- L.Pa. – Queste si che sono azioni davvero sensazionali da pubblicizzare! Queste sono le nostre radici e non vedo perchè un paese con una storia lunga e antica come la nostra deve essere disprezzato
- MA.X. – Ha fatto bene sig. Sindaco, cosa ci fa il villaggio di Asterix nel Paese delle Banane?
- S.F. – ah, già che c’é perche non fa abbatere la cupola?! le manca questo e la distruzione della città è completata!
- An.G. – Vedendo come vanno le cose non mi meraviglierei se al posto di quei cartelli ne mettete altri con la scritta Novara in arabo.
- A.CA. – quindi dimenticarsi come i nostri nonni e i novaresi prima di loro chiamavano la propria città sarebbe un bene, giusto?
- Al.O. – Va bene, lo faccia, mi sembra giusto, ma non vada in giro a vantarsene più di tanto perchè c’è il richio di beccarsi (cosa che mi pare stia accadendo) commenti indignati di chi vorrebbe quel tempo e quel denaro speso altrove e con maggior profitto per la città.
- Fl.F. – Siamo al delirio. Pubblicizza una cosa del genere e non abbiamo un bilancio. Ma tenga unita quella poca maggioranza che avete, li vada a cercare nei buchi di palazzo Cabrino, votate e poi lasciate perdere Novara. Per favore fate altro.
- Lo.G. – […] un sindaco deve tenere alla propria cittá e fare le cose giuste al momento giusto, questo è un clamoroso autogol. Aver speso dei soldi in passato per metterli non autorizza a spenderne degli altri in tempi di crisi per toglierli, soprattutto pubblicizzando la cosa come un atto eroico
- Si.B. – I cartelli non chiedevano da mangiare… Le cose belle vengono eliminate subito… Che delusione
- Lo.G. – Non entro nel merito non abitando piú a Novara, mi limito a commentare questa foto che avrebbe del ridicolo in qualsiasi cittá italiana, aldilá di ogni faziosità politica delle quali me ne frega ben poco, rossi o verdi che siano…
- Sr.P. – al di là di chi ha messo il cartello a suo tempo: c’è sempre chi pensa che difendere lingue regionali e dialetti voglia dire essere leghista. Una falsità allucinante.
- L.FO. – […] Sa il villaggio di Asterix è quello che le ha dato la poltrona su cui è comodamente poggiato, e insultare (perché è un insulto) la citta di cui lei è sindaco non le rende una gran figura davanti alla cittadinanza. […]
- Ge.PA. – … ma visto che c’era, costava tanto lasciarlo? non era assolutamente offensivo x nessuno. Se ogni giunta butta giù quello hanno costruito i loro predecessori… ragazzi, buttiamo giù mezza Novara. Meglio era tappare una buca in più e risparmiare su quegli obbrobri di sculture in alcune rotonde. […]
- Ma.PA. – Bene, da tempo aspettavo la rimozione di questi cartelli campanilistici e anacronistici. Piuttosto mi piacerebbe vedere il cartello di Novara con molti più gemellaggi di quelli attualmente in essere. Non è ammiccando ad un dialetto molto poco parlato che si manifesta amore per il proprio territorio, dopo averlo svenduto in passato con operazioni economicamente dissennate (sporting, castello, parcheggio ecc) ed esteticamente discutibili. Poche ore di lavoro per liberarsi di una brutta eredità.
- El.P. – Vedrei bene un gemellaggio con Detroit, tanto per rimanere in tema di bilancio.
- Rb.R. – Il dialetto e’ cultura, lingua, tradizione… un grande professore diceva che bisognava introdurlo nelle scuole come materia… saranno solo cartelli, ma almeno quei soldi potevi usarli per fare altro…
- Ri.CA. – … ma che peccato, perche fare un gesto simile? il dialetto fa parte della nostra cultura ed è un bene da difendere
- Ma.P. – … campanilisti? Anacronistici?… certo la rimozione dei cartelli cambierà le cose… il nostro dialetto è la somma di eventi storici di fatti, di persone che sono passate nel nostro territorio… cancelliamone le tracce… e poi? Facciamo un rogo con i libri di storia?… togliere i cartelli è solo un inutile rivendicazione propagandisca e politica… povera NOARA…
- Ri.CA. – comunque trovo la frase “eliminiamo le tracce del villaggio di Asterix” un’offesa incredibile a tutta la comunità che è di origine Novarese, che in dialetto ha sentito parlare genitori e nonni e che ne va fiera, il dialetto fa parte della nostra cultura, che purtroppo sta perdendo anche grazie a certi gesti stupidi come questi
- Sg.M. – Un sindaco che calpesta in questo modo l’identità dei “suoi” cittadini, non merita di essere chiamato tale. Irrispettoso e vergognoso.
- G.IN. – Chi rinnega le proprie radici e la propria storia dimostra solo di essere “un volgo disperso che speme non ha”
- C.LO – Oh comunque se devo dire, al di là delle tendenze non certo leghiste a me non dispiacevano… Dialetto e tradizione, per fortuna, non per forza fanno rima con lega… […]
- Db.T – che ideona! adesso la propongo anche in Sardegna dove ogni citta/comune ha il nome in sardo.
- SA.L. – questa non l’ho capita… il passato non lo si cancella togliendo una scritta… perplessa…
- A.PA. – Ooohhh, meno male. Adesso togliamo anche quell’anacronistica palandrana al Salvatore e piantiamo le ortensie ai giardini della stazione. Abbiamo fatto 30, facciamo 31.
- MA.C. – Io propongo di fare abbattere la Cupola ora, non è ammissibile che una società multietnica possa offendere le tradizioni dei fratelli musulmani! toglliamo il Salvatore sulla cupola e abbaddiamola! eliminiamo anche questo simbolo cittadino
- Mi vergogno per lei per la figuraccia che ha fatto! provi a leggere a uno a uno i commenti, e ci rifletta signor Sindaco.
- L.C. – Mamma Mia che tristezza…
- V.S. – Il dialetto…le nostre radici, la nostra storia, la nostra ormai perduta identità. Si si meglio togliere il cartello sopra che quello sotto! Ma non c’era di meglio da fare?
- M.S. – Caro sindaco soldi per togliere i cartelli di NOI novaresi sono stati trovati, per tenere un parchetto pulito e decoroso e una area per i cani al Torrion che Quartara questi no. […]
- Paolo Agamennone – pretendo che chiunque abbia fatto riferimenti alla vitale importanza del dialetto nei 300 e passa commenti precedenti mi dimostri che ha a cuore le proprie radici dimostrando che esistono, queste radici. postando il proprio commento in dialetto senza chiedere aiuto al nonno. per me potete anche bruciarlo quel cartello. se potessi lo farei io.
- I.S. – Sindaco, lei e’ veramente ridicolo!
- M.Cu. – Cosa succede alla mia Novara?
- M.Er. – Mi auguro che il cartello sia stato tolto perché ne è prevista la sostituzione con un altro redatto in grafia meno “dialettale”. Non si tratterà certamente di un dispetto nei confronti della precedente amministrazione.
- D.F. – Andrea Ballarè, io sono pugliese ma da quando sono qui ho sempre apprezzato quel cartello con la scritta Noara, il dialetto è un patrimonio e sono ben pochi a parlarlo da quello che noto, solo gli anziani ed è un peccato, io vorrei impararlo e non lo parla nessuno, ora lei toglie pure i cartelli, cosa c’era di tanto grottesco addirittura da definirlo il villaggio di Asterix? ecco un altro novarese spocchioso che vuole fare il metropolitano… tanto per darsi un tocco di gran class… ma per favore… questa è una delle più grandi stronzate che poteva fare, si fidi
- A.S. – I dialetti e le lingue minoritarie (anche quelle non riconosciute dallo Stato, come per esempio la lingua Veneta, considerata tale dall’UNESCO) sono un patrimonio culturale che deve essere considerato con rispetto e con atti tesi alla conservazione dello stesso, senza alcun risvolto politico e indipendentemente dall’orientamento delle amministrazioni. Detto questo, quel’ innocuo cartello poteva tranquillamente rimanere al suo posto, già che c’era.
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3.10.2013
- Andrea Ballarè Sindaco – Buon giorno Novara. Riprendo ancora il tema della rimozione dei cartelli con la scritta dialettale, tema che ha suscitato un ampio dibattito. Se posso permettermi. Il fatto che sia stato introdotto ad arte, anche nell’ultimo post in sotto, il tema della integrazione egli immigrati, la dice lunga sul significato che è stato dato a quei cartelli. Io ho voluto la rimozione perché penso che fossero inutili, brutti e provinciali. Gli immigrati non c’entrano nulla. Come non c’entra nulla il confronto con realtà dove il bilinguismo lingua nazionale – dialetto è una cosa seria. Quei cartelli , lo ripeto, per chi a suo tempo li ha voluti, erano una proiezione istituzione degli adesivi “Padania” fioriti negli stessi anni un po’ dovunque. Quel tempo è finito.
- E.TR – Che Le piacciano o no, quei cartelli e la lingua che riportano fanno parte della storia di Novara. Fossi in Lei mi occuperei di altro, ed investirei i soldi dei contribuenti in qualcosa di socialmente utile o perlomeno più urgente. Per favore, si concentri sulla creazione di qualcosa di utile, invece di rimuovere quello che a Lei non piace.
- C.FU. – Forse a lei potevano non piacere, e come al solito riesce sempre a dare le spiegazioni di quello che lei non trova giusto dando la colpa sulla vecchia amministrazione
- A.LE. – Mettiamoli in italiano e arabo anzi anche le ordinanze andrebbero divulgate nel pieno rispetto dei nostri concittadini extradialet altrimenti come fanno ad integrarsi… ma magari succede già. A me sinceramente leggere il nome di un paese nel vecchio dialetto mette allegria, però per carità con qualche mille euro tolto dalle mense scolastiche o da altri servizi si può sempre rimuoverli… si sa mai che un amico extradialet si perda nelle risaie
- Wm.M. – Gl’altri introducono l’insegnamento del dialetto nelle scuole per tenere strette le proprie radici, e noi, come sempre, tre passi indietro. Complimenti!… naturalmente niente di meglio da fare.
- Li.D. – Il dialetto è parte delle nostre radici, della nostra terra, del nostro orgoglio di essere novaresi, e volerlo mantenere vivo anche tra i giovani e gli stranieri non vuol dire schierarsi da una parte politica o l’altra! Io trovo sbagliato averli tolti.
- E.CI. – Volevo solo dirle che l’abilità di un sindaco e’ quella di proseguire il lavoro fatto in passato. Non può rimuovere quei cartelli, peraltro storia di Novara, SOLO come scritto da Lei stesso perché sono il retaggio della vecchia gestione padana… […]
- Wm.M. – […] Il primo cittadino dovrebbe essere il primo ad essere orgoglioso delle origini della “propria” citta’… che tristezza!
- E.OD. – il dialetto fa parte della nostra cultura… della cultura propria di Novara… io lo parlo ancora in casa con i miei figli come anche l’inglese per abituarli… trovo veramente scandaloso il fatto che il proprio sindaco rinneghi la cultura novarese!
- G. Rc. – Povera Italia e povera Novara in che mani siamo finiti continuiamo cosi e tutta la nostra storia la nostra civiltà le nostre radici la nostra indipendenza che i nostri vecchi hanno difeso fino alla morte viene distrutto da un gruppo di individui che ci tengono di più agli stranieri che ai loro connazionali in nome dell’integrazione, ma va…
- Fl.G. – … perché lamentarsi della rimozione dei cartelli in dialetto, giusto non confondere gli ospiti del nostro paese con scritte strane, c’è poi il passaggio all’anagrafe per togliere padre e madre… e poi? Tutto qua? Non ci stupirete con altre grandi idee?
- Andrea Ballarè Sindaco – Il tempo dedicato a questa questione? una telefonata.
- V.MO. – La destra fa la sinistra disfa… la sinistra fa la destra disfa… ci siamo rotti le palle dei vostri giochetti… siamo stufi ma che esempio date tra tutti… altro che votarvi!
- S.AR. – tutto ciò che rispecchia la nostra cultura, la nostra tradizione, le nostre radici… non va più di moda… vedi caso crocifissi, caso barilla, caso kyenge con genitore 1 e 2… adesso ci si mette pure il sindaco con queste giocate illuminanti… mi tolga una curiosità: sono stati tolti perchè è diventato di moda essere ‘cittadini del mondo’ o perchè erano della vecchia giunta? nel primo caso è una cosa ridicola, nel secondo è infantile, da asilo.
- Ma.B. – Cioè… lei si sveglia, non pensa a nulla, alza il telefono e ordina una cosa. Bòn. Ma uno così è da mandare a Roma… subito!
- Andrea Ballarè Sindaco – Senta B., la smetta di cambiarmi le parole in bocca. Questa decisione era matura e pensata da tempo. Ma il tempo dedicato alla sua realizzazione è stato quello necessario per dare indicazione alla segnaletica di togliere i cartelli, cioè il tempo di una telefonata
- Ma.B. – Non cambio nulla… rilegga la sua frase e la mia osservazione. Se poi qualcuno ha la coda di paglia… possiamo sempre chiamare i pompieri. Dedichi le sue telefonate a fare in modo che i suoi giannizzeri siano presenti quando c’è da votare un bilancio preventivo… che è meglio…
- Gi.G. – Caro monù sìndichh, se veramente lei considera il dialetto una cosa seria, ci può per piacere dire cosa ha fatto o cosa intende fare per la sua valorizzazione, visto che per ora l’unico segnale che ha dato è stato fare un gesto CONTRO la nostra lingua, mersì…
- S.AR. – nel frattempo può rispondere anche alla mia domanda che ho fatto gentilmente senza attaccarla? perchè ormai è diventato di moda rinnegare le nostre tradizioni e culture dando del retrogrado o addirittura irrispettoso a chi invece ci crede? ripeto… crocifissi, kyenge… e nel piccolo il cartello Noara… boh
- Andrea Ballarè Sindaco – Io mi rifiuto di pensare che la nostra cultura e la nostra memoria sia affidata ad un inutile cartello. Le mie radici di novarese sono i monumenti, la storia, le grandi figure del passato. Sono orgoglioso di questa città, di chi è morto per la sua libertà combattendo contro la dittatura, di chi l’ha costruita con il lavoro, di chi ha speso la sua vita per il bene comune. Tutto il resto è demagogia
- C.FE. – Che fossero inutili va bene ma ormai c’erano e li avevamo pagati, brutti e provinciali direi proprio di no, il dialetto fa parte delle ns radici, perché vergognarcene? Certo che oggi fa più “Figo” parlare in arabo piuttosto che nel ns dialetto
- A.Me. – Probabilmente non era inutile per altri…
- Wm.M. – Cio’ che va rimosso da Novara, sono le persone inutili!
- Gi.G. – Questa terra di Piemonte e i nostri vej hanno come fondamento “morale ” una lingua che neppure lei con la sua demagogia riuscirà a sminuire , lo sappia!
- Andrea Ballarè Sindaco – A., tanto per fare un esempio a proposito di eventi lo sa che domani a Novara va in scena una grande allestimento del Macbeth di Verdi diretto da Dario Argento? Lo sa che ne sta parlando tutta la stampa nazionale, dal Corriere della Sera a Vanity Fair (sic! NdR) (giusto per citare due testate). Questa è la Novara di oggi. Altro che sciocchezze
- Andrea Ballarè Sindaco – S., ma cosa c’entra il crocifisso con il cartello padano? la prego di non fare assurde confusioni. Io non ho tolto nessun crocifisso.
- Andrea Ballarè Sindaco – […] E quest’amministrazione, lo sappiano lorsignori, ha sempre sostenuto e ospitato le iniziative di cultura dialettale che le sono state proposte, come possono testimoniare i promotori
- L.Ga. – Battaglie ideologiche improbabili, contro la lingua e la cultura locale che è patrimonio DI TUTTI. Levare quei cartelli è segno di disprezzo verso il territorio che l’ha eletta, è segno della volontà di omologazione senza il minimo rispetto delle diversità e tipicità che ci caratterizzano come novaresi. Vergognatevi, non potete fare altro.
- E.TR – E Lei lo sa che io me ne sono dovuto andare all’estero per trovare un lavoro decente dopo una 110 e lode in informatica? Lei si tenga pure il Macbeth. […]
- C.TO. – […] Si parla di politica, ragazzi. Dovete saperlo che è tutta aria fritta. Al sindaco non frega niente ne del significato ne della cultura… li hanno messi quelli di prima e io li tolgo, punto… […]
- Andrea Ballarè Sindaco – Non nel mio caso, e non in tutti i casi. La invito però a riflettere sul fatto che quel cartello non è affatto una cosa tradizionale. è stata una invenzione a chiaro significato politico. Come gli adesivi della Padania. E noi non ci riconosciamo in queste cose.
- Andrea Ballarè Sindaco – Mi fa un po’ sorridere poi la polemica di chi mi accusa di voler essere distruttivo nei confronti di quello che è stato fatto da chi mi ha preceduto. Sorrido, perché altrettante polemiche vengono da chi mi dice che sono troppo “continuista”. Sapete che c’è? che cancello le cose che non vanno bene e proseguo le cose che vanno bene… Il contrario di una impostazione ideologica.
- L.Ga. – Erroraccio, sindaco. Gli adesivi della Padania sono partitici, ed hanno un chiaro significato. I cartelli in lingua locale non erano targati Lega, non erano neanche verdi, non avevano alcun rimando al partito in questione. Erano un arricchimento e strizzavano l’occhio alla cultura natìa. Lei li ha levati perchè li avevano introdotti “gli altri”, punto e fine. Ed è uno schifo di vergogna, punto e fine.
- Andrea Ballarè Sindaco – Mi chiedevano degli eventi culturali, ho parlato degli eventi culturali. Smettiamola con questo benaltrismo inutile. Tra l’altro l’attività del teatro e delle altre istituzioni culturali creano lavoro per diversi giovani.
- L.Ga. – Le vittime delle battaglie ideologiche sono sempre i cittadini e le identità. Ma si sa, l’orgoglio di essere novarese è “brutto” e “provinciale”. Ma che nausea veramente.
- Gi.G. – Si vergogni a paragonare Dario Argento con la lingua con cui hanno sempre parlato i nostri antenati, solo questo aggiungo SI VERGOGNI E SAPPIA CHE PRIMA O POI QUEI CARTELLI TORNERANNO CHE LE PIACCIA O NO no perché lei è di passaggio come tutti, la nostra lingua è ETERNA
- Andrea Ballarè Sindaco – Mi sembra che gli ultimi due post siano abbastanza esemplari. Buona giornata… Ho qualcosina di cui occuparmi
- I.DE. – era ora che si occupasse di qualcosa…
- L.Ga. – Vada vada, a compiere altri scempi verso l’identità novarese.
- Andrea Ballarè Sindaco – Gli scempi li riparo. Da due anni e mezzo. Buona giornata
- Gioventura Piemontèisa Signor Sindaco, non è colpa dei Novaresi – che sono morti e che hanno vissuto parlando in novarese anche prima, mille anni prima, della lotta alla dittatura – se secondo Lei qualcuno dà loro una valenza ideologica. D’altronde, facendoli rimuovere, glie l’ha data anche Lei. Detto per inciso, integrazione sarebbe da intendersi come “integrarsi nella realtà locale”, non cercare di cancellarla. Quei cartelli erano brutti e provinciali, ma tutt’altro che inutili: vanno sostituiti con cartelli degni di una grande storia come quella della città che Lei sta amministrando, perché la loro importanza va ben al di là degli schieramenti di partito, delle proposte politiche e della superficialità che caratterizza alcune interpretazioni. Sì, gli immigrati non c’entrano nulla, c’entrano solo i Piemontesi di Novara. In discussione c’è solo il diritto umano fondamentale alla lingua e all’identità storica, non lo sterile distinguo fra luoghi dove vige il bilinguismo e no. Chi divaga, o non ha capito la gravità di questo gesto o cerca di sviare l’attenzione. I Novaresi non valgono meno dei Bretoni o dei Ruteni. Rimetta cortesemente i cartelli «Noara», prendendo esempio magari da quei Comuni piemontesi amministrati da sindaci di ogni colore politico che hanno già dato alla nostra lingua la giusta visibilità.
- D.ZE. – @L.Ga. – se l’identità novarese lei la vede in un cartello recante scritta in dialetto è evidente che lei stesso ha dei seri problemi a capire cosa e quale sia l’identità novarese…
- L.Ga. – D., l’identità novarese è un insieme di cose, e certo dei cartelli in novarese non la danneggiano, ma anzi la rilanciano. Questo è indubbio. Non si può tutelare l’identità cancellandone i segni, per piccoli che siano.
- Gioventura Piemontèisa D.ZE. – : sono tutte scuse. L’identità è nella vita di ogni giorno, nelle piccole cose che rivelano quelle grandi. Anche nei cartelli. D’altronde cosa si fa a Novara per l’identità e la lingua locale? Nulla. Quei pochi aiuti, patrocini e briciole non arrivano allo zero, tutto è sulle poche spalle di volontari ai quali è preclusa qualsiasi possibilità.
- G.LO. – se i cartelli non erano belli era bella la scritta dialettale.
- M.MI. – li ho sempre detestati quei cartelli. ristringono i confini della nostra città. i valori storici e le tradizioni li si misura in altro.
- M.MI. – a parte l’identificazione dei cartelli in un movimento politico, è sicuramente tempo di allargare gli orizzonti. e non di restringerli. non è in questo modo che si difende e tramanda il nostro patrimonio culturale e tradizionale. perfino sugli zerbini c’è impressa la scritta “welcome”…
- Gioventura Piemontèisa Signor M.MI., crederemo a una sola delle sue parole quando lei con sua madre parlerà in inglese e dimostrerà di conoscere almeno le cinque lingue più parlate al mondo.
- Piemonte Stato Cuneo – Egregio sig. Sindaco di Novara, ci permettiamo di ricordaLe che il Piemontese non è un dialetto ma bensi una lingua minoritaria Piemontèis ISO-639-3 pms riconosciuta dal lontano 1981 tramite il Consiglio d’Europa e dall’Unesco.
- NO.M. – Se si va nelle regioni a statuto speciale o verso i confini i cartelli sono bilingue o addirittura solo nella lingua straniera (assurdità) noi non possiamo tenere neanche un cartello in dialetto? Che male c’è? Per gli altri si parla di salvaguardia delle tradizioni, se le stesse iniziative sono promosse dalla Lega si parla di razzismo… due pesi e due misure […]
- Giancarlo Locarni – Scusate ma umilmente vi rammento che il piemontese non e’ (come erroneamente definito da Voi) un dialetto ma una lingua parlata da oltre 2 milioni e mezzo di cittadini che solo questa pseudo nazione non riconosce tale, i motivi sono evidenti mentre la superficialita’ dell’azione del sig. Sindaco rimane evidente con la filosofia adottata a livelli sovra ordinati dai propri “compagni” e cioe’ l’assoggettamento al pensiero unico, senza dimenticare che c’e’ chi si onora ed inorgoglisce ad avere un’identita’ e chi preferisce l’omologazione per poter restare nascosto a non far nulla.
- L.Ga. – Su sviccc! Sveglia! Quelli che ci dicono che “diversità culturale è bello” sono i primi a cancellare i segni di quella autoctona; per omologare tutti.
- Gi.SA. – […] il problema non è un problema e proprio per questo non capisco il motivo , se non politico di parte , che fastidio davano cartelli della città in dialetto , se andate all’estero troverete la stessa cosa (Belgio in fiammingo e vallone , Spagna in basco ecc.) e nessuno, di qualunque fazione politica si sogna di rimuoverli perché chiunque all’estero tiene alla propria IDENTITÀ e ne va orgoglioso mentre noi (voi!) siete falsamente aperti agli stranieri!
- Gioventura Piemontèisa – Martino Riva: «Mi spiace ma ormai è chiaro che è partito un ordine di scuderia! Purtroppo la bagarre politica di basso livello se la prende ancora una volta col cartello solo perché ci si vede riflessa la faccia del nemico politico. Il sindaco stesso dice che li ha tolti perché bruttini e provinciali. Se ne vergognano? No. È solo un ordine venuto dall alto a cui apporre giustificazioni “ad minchiam”.»
- E.TR – Cara M.C., il paese dove vivo e’ uno degli esempi piu’ avanzati di integrazione. Non sono considerato inferiore e, pur non essendo cittadino, posso votare per le elezioni comunali. Dove vivo ci sono due lingue ufficiali (bokmål e nynorsk) proprio per supportare le minoranze e nessuno si sogna di togliere i cartelli di una delle due. Il problema e’ che a Novara ed in Italia vedo le cose andare di male in peggio e non mi sembra che togliere dei cartelli sia la soluzione, a meno che non si parli dell’abominio pubblicitario che da anni e’ in bella vista in piazza Puccini.
- E.TR – E soprattutto, da immigrato, non mi sento insultato da alcuna scritta in dialetto.
- MA.Ds. – Caro Andrea Ballarè Sindaco , il dialetto è una risorsa territoriale unica (quasi come le specialità enogastronomiche locali), della quale nessuno si può impadronire politicamente, ma così facendo Lei aiuta le “proiezioni ” padane altrui […]
- C.TO. – ricordo che il piemontese NON è un dialetto ma una lingua ufficiale… e (a meno che io sia daltonico) la scritta non è verde
- Fr.D. – Continuate con gli sprechi! E comunque il dialetto non è brutto e provinciale! È tradizione di ogni città!
- R.Or. – Signor Sindaco, da elettore di Sinistra, mi vien purtroppo da dire che ha fatto un pessimo autogol. Dire che la scritta in Lengua Mader del suo Comune non ha nulla a vedere con la sua Storia, equivale a tradire la propria identità. E lei, purtroppo, ha fatto esattamente questo. Di più, ha perso un’occasione per dimostrare che anche a Sinistra l’attenzione alla Lengua Mader, la lingua parlata per secoli sul nostro territorio, è una cosa seria. Un vero peccato, lo dica ai suoi colleghi di giunta che probabilmente le hanno imposto questo “pedaggio” politico.
- Ab.Sm. – […] Mi sembra anche inutile e fuori luogo paragonarci ai valloni, ai fiamminghi, ai baschi, o che ne so ai catalani. Tuttavia, apprezzo chi difende il dialetto e chi vorrebbe che lo si usasse. Ma sarebbe carino che non ci si nascondesse dietro la difesa del dialetto solo per criticare per partito preso (non tutti, ma la maggior parte è qui solo perché vuole criticare qualsiasi cosa il sindaco dica o faccia). Aggiungo solo un’altra cosa ma perché ogni motivo è buono per tirare fuori gli immigrati. Se proprio di novarese si deve parlare allora bisognerebbe preoccuparsi anche dei siciliani, dei veneti, dei calabresi e via dicendo… o sbaglio? (sic!! NdR)
- Ma.Co. – Ps: se erano bruttini e provinciali li rifaccia lei con i soldi che le diamo ogni mese di stipendio, magari rossi con la falce e il martello
- Da.G. – li voglio io i cartelli! li appendo in casa!! W NOARA!
- Ma.MO. – uno anche a me orgogliosissimo di esser nato a NOARA
- Fr.P. – Purtroppo si riduce sempre tutto alla politica e non si pensa più purtroppo alla bellezza delle tradizioni, della semplicità delle cose ed al significato puro e semplice delle parole!
- Isabella Arnoldi – Brutto un sindaco che si vergogna della sua gente… Riguardo al villaggio di Asterix che tanto lo ossessiona… Non ne ha capito capito il significato. Certo che vivere ossessionati dal passato deve essere un incubo… Brrrr
- H.Gi. – Gioventura piemontèisa dimentica che l’Italia del Nord non ha alcuna identità unitaria, mentre la Catalunya si, ha anche una lingua che unisce. In Italia “l’un l’altro si rode quei che un muro e una fossa serra”, non ci sarà mai nessuna idea comunitaria in Italia, tanto meno la Padania che non è neppure un’espressione geografica ma un’invenzione a tavolino di 4 vecchietti al bar.
- Gioventura Piemontèisa – H.Gi. non sa che Gioventura Piemontèisa non si occupa di italie del nord o del sud, ma di Piemonte e – discorso universale – dell’identità locale di ogni singolo luogo. Ma possibile che si debba essere sempre così superficiali e che le risposte debbano sempre scaturire come riflessi incondizionati?
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- Andrea Ballarè Sindaco – Penso agli immigrati bruciati vivi a Lampedusa. Penso a chi ha avuto la spudoratezza di dire “colpa della Boldrini e della Kyenge” . Penso a questo dibattito surreale su quattro cartelli provinciali e pacchiani che abbiamo tolto, dibattito surreale nel quale c’è stato anche chi ha trovato il modo di fare l’ennesimo show razzista. Trovo tutto questo davvero molto triste.
- Mo.TO. – E noi siamo stufi che il diritto di replica sia sempre contestato o dobbiamo farci andar bene tutto?
- Andrea Ballarè Sindaco – Cioè diritto di replica senza diritto di replica…
- Be.S. – Caro Sindaco, abbi la compiacenza di non sottovalutare l’intelligenza dei tuoi amministrati e di trattare i cittadini come dovrebbe fare un Amministratore, ho chiesto un incontro su un tema molto serio, avuto appuntamento e dove sono stato ricevuto? Non è che hai fatto una bella impressione, sia a me, sia a chi mi accompagnava (che tra l’altro ti ha votato), credo che come cittadino abbia il diritto di essere ricevuto dal mio Sindaco, ma ancor di più come rappresentante (nominato dalla giunta e quindi con atto del Sindaco), del volontariato comunale di protezione civile, ora attendo la tua replica…
- MA.X. – Scusi, ma il dibattito surreale l’ha iniziato Lei con il suo commento alla foto…
- Wm.M. – La cosa triste e’ avere un sindaco che non ha di meglio da fare. Non rigiri a frittata!
- Gi.GA. – Penso agli immigrati bruciati vivi a Lampedusa. E BASTA. il resto, è cinica strumentalizzazione… da qualsiasi parte provenga
- Wm.M. – Maaaah….. io non lavoro e di tempo ne ho… ma Lei, com’ e’ che ha il tempo di stare su fb tutto il giorno? Tanto, piu’ che critiche non riceve… vada a lavorare, produca… e la smetta di pensare, per carita’!
- Fl.F. – Io trovo pacchiana la sua cravatta gialla. Trovo pacchiano il modo di gestire il bene pubblico. Posso?
- I.DE. – Vedo che si preoccupa sempre più della politica nazionale e sempre meno di Novara. Complimenti
- Na.T – bastava il post… e silenzio.
- Mo.TO. – Me lo dice cosa c’entrava parlare degli immigrati di Lampedusa associato ai cartelli di Noara?
- T.B – il vostro modo di fare politica e’ davvero triste…
- Ma.Vi. – Di cattivo gusto questo intervento Sindaco. Trovo meschina questa associazione, offensiva addirittura. Buon lavoro
- Andrea Ballarè Sindaco – Di cattivo gusto, in una giornata come questa, esercitarsi in ogni genere di razzismo…
- Ma.Vi. – È di cattivo gusto sempre, se è per quello. Così come è offensivo associare una tragedia con una bega locale. È il mio pensiero, tutto qua
- Sa.Sa. – Trovo triste che un “uomo” che dovrebbe rappresentare la sua città ne tolga le sue radici. Vattene tu al villaggio di Asterix. Vergognati.
- C.FE. – Sindaco trovo questa uscita veramente brutta , si doveva ricordare e commemorare le vittime di questa orribile tragedia e non aggiungere altro
- Andrea Ballarè Sindaco – Perché la commemorazione e il ricordo non sono arrivati da chi da ventiquattrore strepita con accenti troppo spesso razzisti per i cartelli in dialetto?
- Mo.TO. – In una giornata come questa non serve a niente dire poveriniiiiiii , sono quelli come voi , quelli che governano che dovrebbero impedire queste cose, farsi sentire per una volta in Europa… invece no togliamo i cartelli di Noara, scriviamo poverini su facebook, gli altri son tutti razzisti e la vostra coscienza e’ a posto
- C.FE. – Sindaco perché puntare sempre il dito sugli altri? Me la sono presa con la sua frase , si doveva fermare qua “Penso agli immigrati bruciati vivi a Lampedusa” e non aggiungere altro! Ma cosa c’entra la storia dei cartelli di ieri? Secondo lei chi è pro cartelli “Noara” è automaticamente un razzista ed una persona che non rimane scossa dalla tragedia accaduta oggi a Lampedusa?
- B.G. – E quale sarebbe il nesso logico tra la rimozione dei cartelli in lingua locale e il presunto razzismo che vive solo nella testa di un sindaco a corto di argomenti? Il solito, vieto, triste, xenofilo argumentum ad hitlerum…
- Si.G. – Sarebbe bello che la classe “dirigente” pensasse con così tanta tristezza anche a tutti gli italiani morti per l’identica sofferenza dovuta alla mancanza di lavoro, di un minimo di sicurezze, di un futuro per sè e le proprie famiglie. Anche perchè la differenza è veramente minima. Semplicemente i disperati morti negli sbarchi ci rimettono la vita in cerca di quell’illusione promessagli da chi lucra (economicamente e politicamente) sui loro viaggi. I nostri concittadini ci rimettono la vita perchè le loro vite vengono distrutte da un sistema al collasso. Che le politiche attuate negli ultimi anni siano le colpevoli di questo status ormai è palese. Ha ragione, è scorretto attaccare la Boldrini e/o la Kyange. O per lo meno, non sono certo solo loro le colpevoli, la cricca è ben più allargata. Diciamo che però loro due non fanno molto, con le loro sparate becere, offensive e razziste, a mitigare la situazione. Anzi. Sembra quasi ci provino gusto a surriscaldare ed esasperare gli animi.
- MA.X. – RAZZISTI: http://milano.ogginotizie.it/… /295364_bergamo_cartelli.jpg
- MA.X. – RAZZISTI: http://www3.varesenews.it/… /201007/p1130901.jpg
- MA.X. – RAZZISTI: http://3.citynews-monzatoday.stgy.it/…
- MA.X. – RAZZISTI: http://www.andreacalabria.com/… /pumenengo_cartello.jpg
- MA.X. – RAZZISTI: http://zianodem.files.wordpress.com/…
- L.Ca. – Sicuramente meno tristi del nostro primo cittadino, tante grazie sindaco, questa ci voleva davvero, queste sono le cose che servono a migliorare Noara non smantellare quell’orrore in piazza Puccini che copre la vista del duomo ad esempio.
- L.Ca. – E poi tirare in mezzo gli immigrati la Boldrini e sua sorella Cecile in questo discorso e’ davvero patetico. Se non le piace la nostra citta’ dia le dimissioni e se ne vada.
- Gi.SA. – Ho scommesso con un mio amico che avreste tirato in ballo questa disgrazia per giustificare il ”fatto dei cartelli tolti “!
- E.OD. – prendere esempio la disgrazia degli immigrati e fare riferimento ai cartelli tolti è come chi ha fatto riferimento alla boldrini e la kyenge… stesso livello
- I.DE. – Ed ecco che il Andrea Ballarè Sindaco gioca il jolly e in assenza di argomenti tira fuori la parolina magica:”razzismo”. La parola da usare per tutte le volte che ci si sente in difficoltà. Se non la pensi come lui sei un razzista, brutto e cattivo. Dunque il buono è solo lui e tu non puoi parlare. Non vi va bene? Razzisti!
- M.AG. – Ma complimenti! nell’arco di 24 ore il nostro bravo, bello, intelligente, arguto e simpatico sindaco è riuscito a fare 3 grandiose figure da cioccolataio peraltro di basso livello, andandosi poi a rifugiare sempre e comunque sull’argomento razzismo! La pochezza di questa persona e di tanti altri suoi accaniti sostenitori lascia veramente sbigottiti… Le politiche dei signorotti sinistroidi che si sono susseguite in tutti questi anni hanno creato questo vortice vizioso di immigrazione clandestina, senza tener conto di un concetto basilare su quale l’immigrazione stessa si fonda: INTEGRAZIONE! Dare un occhiata ai paesi che ci circondano no!?!?! Lascio comunque un commosso pensiero per il tragico accaduto odierno!
- Da.C. – era ovvio che si sarebbe usata una disgrazia per motivazioni politiche e mascherare la stupidata dei cartelli. mi unisco a chi dice che”a chi novara non piace, é libero di andarsene”.
- Lf.Pl. – qua non centra il razzismo… sono morte persone che speravano in un futuro migliore… sindaco poteva fare un figurone tralasciando le polemiche e essere super partes e fare un commemorazione semplice a questi morti… e invece ha strumentalizzato tale tragedia x attaccare e fare politica…! va beh, un’altra occasione persa…
- Pa.T. – ps. io da buon NOVARESE i cartelli li avrei lasciati, si potrebbero comunque rimettere. li riavviterei io a gratis
- Um.P. – Invece di pensare a Lampedusa (spiace a tutti per carità) pensa alla tua città che va a rotoli!
- F.PE. – Io penso alla sua ipocrisia, sig. sindaco. Lei dice ” Penso agli immigrati bruciati vivi a Lampedusa” e sono sicuro che stanotte non riuscirà a dormire a causa di questo… Ma per piacere, anche Lei, in queste occasioni, sguazza viscidamente per fare politica. Come TUTTI gli altri!
- Gioventura Piemontèisa – Signor Sindaco, ma lei è senza redenzione. Per i morti si prega, non si fa speculazione politica. Pensavamo di potere discutere con lei, ma lei è tetragono e recidivo. Qui tutto si risolve in “destra e sinistra” in “avevamo ragione noi e torto voi”. Ogni cosa finisce sempre in nulla perché “c’è sempre qualcosa di più importante”. Qui non c’entra nulla il razzismo; al massimo c’è della spocchia, la sua, che si permette di dare del ridicolo e del pacchiano a chi parla novarese. Ma guardi, caro signor sindaco, che fra quello che ci accade intorno – a Novara, in Piemonte, a Lampedusa, in Nigeria e nelle nostre famiglie – e quello che dice lei di noi, ci resta ben poco da ridere.
- Gioventura Piemontèisa – Indegno, da parte di un sindaco, cercare di distogliere l’attenzione su una sua colossale gaffe nei confronti dell’identità dei suoi concittadini con una tragedia che ha causato la morte di così tanta gente. Sono cose diverse, è come aggiungere un chilo di mele a tre litri di vino. Così si alimenta soltanto la demagogia menefreghista del “non è importante”.
- Gioann March Pòlli – Bene, i cartelli erano provinciali e pacchiani? Mettiamoli corretti ed europei. Signor Sindaco, legga qui sotto.
Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (Consiglio d’Europa, 1992)
La Carta europea delle lingue regionali o minoritarie rappresenta il testo guida cui conformare le diverse leggi nazionali in materia di tutela delle minoranze linguistiche. Adottato a Strasburgo il 5 novembre 1992
[…]
Disposizioni Generali
Art. 1 – Definizioni
Ai sensi della presente Carta: a) con l’espressione “lingue regionali o minoritarie”, si intendono le lingue
1) praticate tradizionalmente in un territorio di uno Stato da cittadini di questo Stato che costituiscono un gruppo numericamente inferiore al resto della popolazione dello Stato, e,
2) differenti dalla(e) lingua(e) ufficiale(i) di questo Stato; essa non include i dialetti della(e) lingua(e) o le lingue dei migranti; […]
Art. 10 – Autorità amministrative e servizi pubblici
1. Nelle circoscrizioni delle autorità amministrative statali nelle quali abita un numero di locutori delle lingue regionali o minoritarie che giustifichi le misure seguenti e secondo la situazione di ogni lingua, le Parti si impegnano, nella misura in cui ciò è ragionevolmente possibile, a: […]
g) l’impiego o l’adozione, all’occorrenza congiuntamente con la denominazione nella(e) lingua(e) ufficiale(i), delle forme tradizionali e corrette della toponimia nelle lingue regionali o minoritarie.
- Gioann March Pòlli – Se poi le venisse in mente di dire che “il novarese non è una lingua ma un dialetto”, La invito a dare un’occhiata a quel che dice l’Unesco (le Nazioni Unite, non quei “barbari e rozzi” della Lega) a proposito di lingua piemontese e lingua lombarda (se vuole considerare il novarese una variante lombarda è tutelata lo stesso). Scriva “Italy” nella finestra di ricerca e avrà una sorpresa.
- http://www.unesco.org/culture/languages-atlas/
- UNESCO Atlas of the World’s Languages in danger
A questo punto…
Il “democratico” sindaco di Novara Andrea Ballarè ha bannato i profili di Gioventura Piemontèisa. Evidentemente ciò indica il rapporto che ha coi cittadini. Indegno, poi, lo strumentalizzare decine di morti per coprire una sua magra figura. – «Gioventura Piemontèisa Signor Sindaco, ma lei è senza redenzione. Per i morti si prega, non si fa speculazione politica. Pensavamo di potere discutere con lei, ma lei è tetragono e recidivo. Qui tutto si risolve in “destra e sinistra” in “avevamo ragione noi e torto voi”. Ogni cosa finisce sempre in nulla perché “c’è sempre qualcosa di più importante”. Qui non c’entra nulla il razzismo; al massimo c’è della spocchia, la sua, che si permette di dare del ridicolo e del pacchiano a chi parla novarese. Ma guardi, caro signor sindaco, che fra quello che ci accade intorno – a Novara, in Piemonte, a Lampedusa, in Nigeria e nelle nostre famiglie – e quello che dice lei di noi, ci resta ben poco da ridere.
Riporteremo sul sito le parti più interessanti della discussione avuta col sindaco Ballarè, prima che, non contento di strappare la lingua ai Novaresi, tappasse la bocca anche noi.
- S.F. – di surreale c’é solo lei e il disprezzo che mostra verso la città e i cittadini che dovrebbe rappresentare e non mi riferisco solo ai cartelli!
- Gioann March Pòlli – Se poi, signor sindaco, le venisse voglia di sapere quello che succede in Europa a proposito di lingue in pericolo, l’11 settembre scorso (poco poiù di un mese fa) il Parlamento europeo ha votato con 645voti a favore e 26 contrari una risoluzione che impegna Commissione europea e Stati membri ad una serie di politiche per la salvaguardia attiva delle lingue in pericolo Unesco. SI prenda un po’ di tempo per leggerla, magari capirà che cancellare le lingue del territorio è provinciale (ed anche un po’ fascista), oltre che antieuropeo al massimo. https://www.facebook.com/… /nospotrai/doc/673470809332894/
- Gioann March Pòlli – Signor Sindaco, Le rinnovo l’invito a partecipare alla mia trasmissione di domani. In ogni caso parlerò di quello che ha fatto. Mi auguro proprio voglia accettare il confronto. In ogni caso le segnalo che la sua azione di cancellazione della toponomastica in lingua locale sarà segnalata nel dossier sulla discriminazione delle lingue regionali o minoritarie all’interno dello Stato italiano che il Comitato per la Salvaguardia dei Patrimoni Linguistici sta predisponendo per l’Unesco, nel quadro dell’azione di monitoraggio circa la situazione delle Lingue in pericolo. Distinti saluti.
- P.Ni. – Raramente sono intervenuto sulla sua pagina, ma non posso, ora, fare a meno di sentirmi stringere il cuore nel vedere mescolare malamente la morte di cosi’ tante persone a una sua gaffe, madornale ed offensiva, nei confronti dei suoi concittadini. L’utilizzo sempre piu’ fuori luogo del termine razzismo, mi da perfettamente il senso della mancanza di argomenti seri e validi…
- Gioann March Pòlli – Razzisti. http://www.ouest-france.fr/… /02/qm_3680922_1_px_470_.jpg
- Gioann March Pòlli – Provinciali – http://static.guim.co.uk/…
- Gioann March Pòlli – Ridicoli – http://upload.wikimedia.org/…
- Gioann March Pòlli – Questa è l’Europa. – http://upload.wikimedia.org/… /638px-Utsjoki_road_sign.jpg
- Fa.S. – Fumo negli occhi per spostare l’attenzione altrove… i politicanti sono.maestri in questo.