Quando si dice che non si smette mai di imparare. Il mese scorso la Regione Calabria (con una popolazione che è la metà di quella piemontese) ha stanziato ben 14 milioni di euro per le proprie minoranze linguistiche storiche.
Come se in Piemonte se ne fossero stanziati 30.
È stato infatti siglato l’accordo di programmazione negoziata tra la Regione e il sindaco di Roghudi, capofila del partenariato costituito per il progetto “I RIZE TIS KULTURA GREKA” – Parco della cultura grecanica. Il progetto rientra nel Pisr (Progetto Integrato di Sviluppo Regionale) “Tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio etnoantropologico delle Minoranze Linguistiche della Calabria”, per il quale complessivamente saranno finanziati 14,4 milioni di euro per i 41 comuni in cui sono insediate le tre minoranze presenti in Calabria: albanese, grecanica e occitana.
Con questo Pisr sarà realizzato il progetto del Parco della cultura grecanica – ha spiegato l’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini – che intende tutelare, valorizzare e promuovere in modo integrato e sistemico luoghi, eventi, prodotti già esistenti o da organizzare e nuove attività di richiamo per l’intero territorio, miranti al potenziamento e alla conoscenza dell’identità grecanica.
Le operazioni più significative sono legate a interventi infrastrutturali e riguardano la realizzazione dell’Access Point dell’Area Grecanica a Roghudi; la Biblioteca intercomunale dei greci di Calabria a Montebello Jonico; il Laboratorio Linguistico e Museo del costume della Magna Grecia. Oltre a questi, si vuole realizzare una rete bibliotecaria e multimediale per la conservazione, ricerca, studio della lingua, cultura e tradizione orale grecanica; un circuito di percorsi per la fruizione/conoscenza del “paesaggio culturale” grecanico/ellenofono.
Puntiamo – ha detto ancora l’Assessore – a valorizzare la cultura, la storia e le tradizioni di questi luoghi ma anche a farli conoscere ai turisti che qui giungeranno: con la messa a regime del sistema i flussi turistici attesi sono stimati intorno ai 100.000 visitatori all’anno.
La Calabria, rispetto al Piemonte, insomma, è la luna.
Da noi, non soltanto la Corte Costituzionale ha impugnato la legge regionale 11/09 (fatto già di per sé gravissimo), negando in tal modo ogni tutela per la lingua piemontese, non soltanto i pochi fondi disponibili sono stati azzerati, ma – soprattutto – una programmazione così non si è mai vista.
E dire che la Calabria non è una Regione autonoma, non è mai stata all’avanguardia nella tutela delle minoranze linguistiche, culturalmente non è nemmeno particolarmente vivace. Ma le cose (e qui casca l’asino), quando lo si vuole davvero, si fanno. In Calabria, chapeau!, lo hanno fatto; in Piemonte, a partire dalla Regione (che, nel corso degli anni, è diventato un ente sempre più inutile), evidentemente non si vogliono fare.
Qualcuno dovrebbe trarne le conseguenze, qualcun altro (specie in Regione) dovrebbe smetterla di contar balle e tutti dovremmo farci un severo esame di coscienza, in modo – almeno – da imitare la Calabria.
C.C.
10.5.2013
► LINK Regione: http://www.regione.calabria.it/index.php?option=com_content&task=view&id=11464&Itemid=136