Il Piemonte ha perso il treno?
Il collegamento ferroviario fra Coni/Cuneo e Nissa/Nizza fu pianificato a metà Ottocento per agevolare gli scambi commerciali e culturali fra due regioni dello Stato di Savoia-Piemonte.
Ancora nel 1936, quando il Piemonte era già annesso all’Italia e la Contea di Nizza era già stata svenduta alla Francia, un treno internazionale, in partenza da Berna in coincidenza con convogli provenienti da Londra, Bruxelles, Amsterdam-Colonia-Basilea, Oslo e Berlino, collegava la Svizzera con Nizza passando per Domodossola, Arona, Santhià, Torino, Cuneo, Limone e Breil/Breglio.
Il Piemonte era quindi ancora al centro dell’Europa, malgrado la Valle Roya fosse già stata assurdamente smembrata in tre parti.
Nel 1947 anche La Briga e Tenda dovettero passare sotto la sovranità francese e si venne a creare una situazione davvero priva di senso.
Ora, per ragioni di “riduzione della spesa pubblica” questo ultimo collegamento fra le regioni storiche del Piemonte meridionale sta per essere soppresso.
Ciò comporterà il definitivo isolamento della Val Roya, della Val Vermenagna e della Val Bevera e l’interruzione dei collegamenti fra Torino, Cuneo, Nizza e la Costa Azzurra. Il turismo subirà un tracollo, il traffico intaserà la Valle. Il Piemonte storico verrà una volta di più diviso.
CI PRENDONO IN GIRO!
L’anno scorso lo Stato italiano con il decreto-legge 22 giugno 2012, N. 23 “Misure urgenti per la crescita del Paese” (sic!) (nel quale la parola «Piemonte» non compare nemmeno una volta) ha assegnato alle Regioni Campania e Calabria 240 milioni di Euro per il trasporto pubblico locale.
Cosa facevano in quell’occasione i parlamentari piemontesi? Cosa fanno, oggi di fronte a questa emergenza (che non deve trasformarsi nella solita polemica destra/sinistra, buona solo per prendere voti)?
FATTI, NON PAROLE!
– si impegnino a fare in modo che lo Stato italiano stanzi la stessa cifra assegnata a Campania e Calabria.
– La Regione Piemonte pretenda dal governo, con un apposito decreto, di trattenere le risorse necessarie (delle nostre tasse) per il normale funzionamento del trasporto pubblico locale. È quanto è stato fatto pochi giorni fa con il terzo decreto attuativo di “Roma capitale”.
NON SIAMO ANCORA STUFI DI ESSERE SEMPRE GLI ULTIMI DELLA FILA
IN ITALIA E IN FRANCIA?
Gioventura Piemontèisa, considerati i legami storici fra il Piemonte e la Contea di Nizza ed i particolari rapporti di amicizia e di collaborazione esistenti con gli abitanti della Val Roya, appoggia le istanze delle popolazioni interessate alla ferrovia partecipando alla manifestazione civica di difesa della linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza organizzata dall’Associazione “Giuseppe Biancheri”.
LUNEDÌ 29 APRILE 2013, h 10,30 A TORINO, PIAZZA CASTELLO
Manifestazione molto partecipata stamattina in piazza Castello a Torino contro la chiusura della linea ferroviaria Coni/Cuneo-Nissa/Nizza. Presenti numerosi sindaci e cittadini della Val Roya e della Val Vermenagna, del Cuneese e dell’Imperiese, consiglieri regionali, rappresentanze sindacali e associazioni, fra le quali una delegazione di A Vastera – Union dë Tradission Brigaschë e dieci rappresentanti di Gioventura Piemontèisa da Torino, Vercelli e Val Roya.
Una rappresentanza istituzionale dei manifestanti è stata ricevuta in Regione, dove gli assessori responsabili hanno ribadito che la competenza di questa tratta – la cui dismissione isolerebbe le Valli Roya, Bevera e Vermenagna e taglierebbe gli storici collegamenti tra Torino/Cuneo e Nizza – è (come sempre) dello Stato.
Non è pertanto peregrina la proposta avanzata dal nostro Movimento nel volantino distribuito: il Piemonte storico rimane la periferia dimenticata sia in Italia che in Francia; la Regione si impegni affinché lo Stato stanzi in Piemonte la stessa cifra assegnata l’anno scorso a Campania e Calabria per il trasporto pubblico locale: 240 milioni di Euro; inoltre pretenda (e se necessario se ne appropri) di trattenere le risorse necessarie (delle nostre tasse) per il normale funzionamento del trasporto pubblico locale, così come è stato concesso recentemente a “Roma capitale”. Il resto sono chiacchiere.
I primi comunicati pubblicati in queste ore riferiscono semplici dichiarazioni di principio da parte dei politici locali e polemizzano strumentalmente con l’Ente Regione. Le fotografie fin’ora pubblicate ritraggono soltanto sindaci e organizzazioni sindacali, censurando del tutto presenza e proposte dei Piemontesisti. (29.4.2013 h 14,45)