«Parli in piemontese? Sei incivile!»

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1 GIUGNO 1998: IL COMUNE DI TORINO CONTRO I PIEMONTESI

testo rilevato dalla registrazione originale a cura di Gioventura Piemontèisa

[…] MAURO MARINO (Presidente del Consiglio Comunale). Discussione congiunta di proposte di Ordine del giorno aventi stesso oggetto.[…] sono, allora: 9000845/02 presentata dai consiglieri Borghezio e Molino, avente per oggetto Inserimento della lingua piemontese nel provvedimento atto Camera N.169 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche”, e 9804359/02 presentata dai consiglieri Quesito, Contu, Molino, Avanzi, Crosetto e Borgione Valorizzazione del patrimonio linguistico del Piemonte. Scusate ‘na cosa, ma… noi non ci eravamo lasciati che il secondo testo sostituiva il primo? (risposte inintelligibili dall’aula). No, l’ultima volta era stato così, a quanto pare è successo qualche cosa d’altro… prego, allora, consigliere Molino… no solo per cercare di capire eh?

Piero Molino

PIERO MOLINO. Allora cerchiamo di capirci bene: questi non sono neanche contrapposti, sono due Ordini del giorno differenti tra di loro, uno è un’enunciazione di alcuni principi che non hanno nulla a che vedere con quello che noi avevamo detto – è condivisibile, e noi siamo anche disposti a votarlo – però il nostro Ordine del giorno era preciso. E adess i vë spiego ‘l përchè.
MARINO Spiegacelo in italiano però.
MOLINO Nò, car pressident.
MARINO Carissimo Molino.
MOLINO Da ‘dess an anans i m’arvalo dël drit natural a riconòsse, difende e tutelé ‘l lengagi…
MARINO Molino!
MOLINO Speta, lass-me finì!
MARINO Molino! Non si possono fare gli interventi in piemontese!
MOLINO Alora, l’Ëstatut ëd la Sità a proibiss gnun antërvent… a ìndica coma lenga ufissial l’italian…
MARINO Allora, Molino…
MOLINO Speta, lassa finì!
MARINO No, Molino, ti dico io: all’articolo 99 del Regolamento prevede che la lingua ufficiale delle adunanze consiliari è la lingua italiana. Allora non incominciamo a fare polemiche su queste cose.
MOLINO E còs a veul dì ‘nlora? A veul dì che sicoma n’ëstrangé a peul esse elegiù…
MARINO Va bene, allora ti tolgo la parola, visto che…
MOLINO No, tu non togli niente!
MARINO E per forza, Molino, mi dispiace…
MOLINO Nò, ti ‘t gave gnente, përchè dësnò mi im rivòlgio sùbit a l’autorità tutòria, përchè l’Ëstatut a proibiss nen…
MARINO Allora, ti puoi rivolgere a chi vuoi, Molino.
MOLINO … a proibiss nen dë parlé ‘l nòst lengagi…
MARINO Allora…
MOLINO …com a l’é che la lege italian-a…
MARINO Molino!
MOLINO …a riconòss che (gli spegne il microfono – testo inintelligibile – proteste in piemontese)

Mauro M. Marino, il presidente del consiglio comunale

MARINO Molino ti richiamo all’ordine, mi dispiace Molino, ti richiamo all’ordine, la lingua italiana è l’unica che viene usata in Consiglio Comunale; fa parte di un Regolamento che hai votato anche tu, art. 99 – 3° go… (sta per “comma”, n.d.r.)… (Molino protesta in piemontese) e mi dispiace che tu la metti su questi temi di inciviltà (sic! n.d.r.) perché l’altra volta si era discusso in termini completamente diversi.
MOLINO Alora: ël pressident a deuv trovesse l’antèrpret e ‘l tradutor përchè i l’hai ël drit natural ëd parlé la lenga…
MARINO Vedi Molino io il piemontese lo capisco, non lo parlo in Consiglio Comunale, sicuramente non sono bravo come te, ma se c’è una norma la si rispetti e la norma vale per tutti…
MOLINO A-i é gnun-e nòrme…
MARINO …a partire da te, hai capito?
MOLINO A-i é gnun-e nòrme statutarie dël Comun… (gli spegne il microfono – testo inintelligibile – proteste in piemontese)
MARINO Allora Molino ti faccio il secondo richiamo. (Molino protesta in piemontese). Allora Molino, Molino, mi dispiace ma ti devo allontanare dall’aula.
MOLINO E ti preuva a fé na ròba (testo inintelligibile) … i veuj ij cìvich ch’a ven-o a porteme via!
MARINO Allora, va bene, è sospesa la seduta del Consiglio Comunale, Molino ti allontani tu o ti devo fare allontanare?
MOLINO T’ëm fase slontané përchè mi i vad nen via, fin ch’a l’é ch’i l’hai nen fàit arconòsse ij mè drit… (proteste di altri consiglieri)
MARINO No, è sospesa la seduta del Consiglio Comunale, mi dispiace, eh, visto che c’è un comportamento di un consigliere, a questo punto qui…
BORGHEZIO …non è irrispettoso nei confronti di nessuno…
MOLINO Mi i l’hai nen mancaje ‘d rispet a gnun! I l’hai parlà la lenga ch’a l’ha mostrame mè pare e ch’a l’ha mostrame mè nòno! E i son orgojos! Va bin?
BORGHEZIO …ha rivendicato un suo diritto… (proteste)
MOLINO I l’hai ël drit dë parlé, drit ch’i l’oma rivendicà pì che na vòlta. A son frut ëd bataje dure ‘d tuti. E sòn a sarìa nen capità s’a-i fussa nen ëstaje la presunsion dë vorèj bloché st’Órdin dël di…
I-j ciamavo mach al Sìndich ch’as rivolgèissa a la Càmra dij Deputà e al ministr për fé…
MARINO (soffia) No è sospesa, è sospesa la seduta del Consiglio Comunale, mi dispiace.

[…] Dopo la ripresa della seduta

QUESITO […] Credo che sia oramai giunto ad esser chiaro che la proposta di O.d.G. presentata dai consiglieri Borghezio e Molino insiste su di un punto sul quale non credo, almeno io non sono d’accordo, e con me altri consiglieri, ovvero che la Lingua piemontese possa essere considerata lingua di una minoranza linguistica, e in questo modo tutelata dalla proposta di Legge 169 che è in discussione alla Camera dei Deputati. Noi, nelle varie audizioni fatte, tra le quali anche quella autorevolissima e estremamente erudita del professor Telmon, abbiamo potuto accertare che la Lingua piemontese, pur avendo ed essendo un patrimonio linguistico assolutamente unico, valido e da tutelare, non può essere considerata lingua di una minoranza linguistica in quanto non è una lingua staccata dal suo contesto, e quindi riteniamo che la pretesa di acquisire il dovere di insegnamento nelle scuole elementari che viene recitato nella proposta di Legge 169 citata, sia assolutamente fuori luogo per quanto concerne
il provvedimento. […]

Mohamed Aden Sheikh (1936-2010)

ADEN SHEIKH (inizia l’intervento in somalo – risate diffuse) perchè ridete?
MARINO (ride) Cosa? (ridolini nel Consiglio Comunale della Città di Torino)
ADEN SHEIKH (ridendo) Non capisco perchè ridono. (Prosegue l’intervento in somalo).
MARINO (sorridendo) Consigliere Aden la prego, non abbiamo capito. Allora… (Aden Sheikh prosegue l’intervento in somalo).
MARINO Consigliere Aden. Basta.
ADEN SHEIKH Posso tradurre? (Marino richiama formalmente Aden) Siccome… No, veramente volevo approfittare di quanto ha indicato l’Onorevole Borghezio, dal momento che tutti riconoscono che tutte le minoranze, i gruppi minoritari possono esprimersi nella propria lingua, e volevo approfittare, visto che me lo permette anche lui. Quello che volevo dire, e ho detto in somalo, è che la… il dialetto piemontese è un bellissimo dialetto, ma a farla arrivare alla dignità di una lingua uguale a tipo a quella italiana a quella inglese, non lo so, mi sembra che si faccia un passo troppo lungo, io penso che… (proteste di Borghezio) no… mi sta già interrompendo, mi sta già interrompendo. Non mi interrompa perché quello l’ho letto io! […]
Borghezio chiede di riammettere Molino in Consiglio.
MARINO Allora, sospendiamo l’espulsione del consigliere Molino; se lui si comporta secondo i termini di civiltà (sic!), fatelo pure rientrare in aula se lo trovate. […]
MOLINO […] Mi è impedito di esercitare la mia libertà. […] Siccome la legge [il progetto 169, n.d.r.] è nazionale, e a me non risulta che il piemontese sia una lingua maggioritaria in Italia, è una lingua minoritaria. Quindi noi chiedevamo, con questo nostro O.d.G. nulla che non fosse lecito e già previsto dagli ordinamenti regionali. Chiedevamo al Sindaco di intervenire per dire al Governo: qualora facciate una legge di questa portata, ricordatevi che il piemontese ha il diritto come gli altri. Se lo concedete agli altri dovete concederlo anche ai Piemontesi […] Chiedevamo unicamente che il Sindaco rivendicasse il buon diritto della sua Città e della sua Regione, se vuole essere di questa Regione, come d’altronde lo fanno i Friulani […] di dire unicamente che se fate un progetto di questa portata, ricordatevi che c’è anche il Piemonte.

[…]

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