L'89% dei Comuni piemontesi nuovamente in pericolo!

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Non prima di ricordare che Gioventura Piemontèisa è stata, è, e sarà sempre a-partitica (ma non apolitica), siamo sconcertati nel dovere segnalare una proposta che ha dell’incredibile.
Ci riferiamo a un punto del programma elettorale per le prossime elezioni politiche del “Movimento 5 STELLE” riguardante l’ «accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti».
Non si può non interpretare questa posizione che come un attacco frontale alla storia e all’identità del Piemonte: la realizzazione di questa follia comporterebbe, infatti, LA SPARIZIONE DELL’89% DEI COMUNI PIEMONTESI. In Valle d’Aosta si salverebbe soltanto Aosta città: tutti gli altri 73 Comuni verrebbero accorpati.

Le regole per la “razionalizzazione”, cela va sans dire, verrebbero IMPOSTE da Roma, con il solito pretesto demagogico di “ridurre i costi”, ben sapendo che in questo modo non si risparmierebbe un bel niente, mentre si aprirebbe la strada per la sparizione dei nostri presidi sul territorio. Mezzo Piemonte diverrebbe in tal modo un puzzle di paesoni senz’anima. Nemmeno il Fascio aveva osato tanto!
In realtà questo sarebbe l’ennesimo trucco per far pagare ai Piemontesi gli sprechi italiani e, con la scusa del “risparmio”, cancellarne sempre più l’identità.
La realtà è che le nostre comunità (a partire dai nostri piccoli Comuni) non sono responsabili dello sfascio della Repubblica. Anzi! Il Piemonte, tutti gli anni, versa allo stato italiano dai 10 ai 15 miliardi di Euro in più di quelli che riceve.
Se davvero si volesse risparmiare si potrebbe cominciare con l’abolizione delle prefetture o con il licenziamento delle 28.000 guardie forestali in esubero della Sicilia (in Piemonte sono 404).

Questo articolo del programma elettorale è quindi mirato ad hoc contro il Piemonte e la sua identità. A dimostrarlo sta il fatto che, se si applicasse una norma del genere, ben un quinto dei Comuni accorpati sarebbe piemontese.

Auspichiamo quindi che il Movimento 5 STELLE non dia seguito in alcun modo a questa proposta discriminatoria verso il Piemonte e la Valle d’Aosta e la smentisca pubblicamente prima delle elezioni.

Pubblicato su Facebook il 18 febbraio 2013, dove si può seguire la discussione.

22 febbraio 2013: Mancano poche ore alla fine della campagna elettorale e non c’è stata alcuna smentita ufficiale. Come al solito l’opinione dei Piemontesi non conta nulla.

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