I partiti marciano sulla mancanza di informazione libera. Non dobbiamo fermarci alla superficie, ma andare a fondo e capire come hanno ingannato i Piemontesi.
Una legge inoffensiva, frutto di un lavoro incompetente e volto a far sì che il piemontese non dia fastidio più di tanto.
Nella seduta del 31 marzo il Consiglio regionale ha approvato la legge sulla “tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico del Piemonte”. L’analisi della nuova legge approvata evidenzia sia la scarsa padronanza della moderna dinamica legislativa linguistica, sia il prodotto di un compromesso politico che riduce a tal punto i termini della tutela linguistica a mero enunciato di generici proponimenti. In realtà si è voluto soltanto depotenziare la Legge 26/90, UNICA LEGGE CHE TUTELAVA LA LINGUA PIEMONTESE, con il pretesto di modificarla, rendendola inoffensiva sotto l’aspetto della promozione della lingua.